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Il ministro alle politiche Agricole Patuanelli: “Inevitabile dichiarare lo stato di crisi”

| 19 Giugno 2022 | AMBIENTE

“Credo sia inevitabile dichiarare uno stato di crisi rispetto alla siccità”. Queste le parole del ministro alle Politiche agricole Stefano Patuanelli durante il Blue Forum Italia Network a Gaeta. “Abbiamo intere aree del Paese ed europee – ha spiegato – che non vedono pioggia da mesi. L’aumento dell’energia è cominciato a settembre dopo un fine estate senza vento al nord che ha portato a una minore produzione di energia e questo ha portato a un aumento delle riserve del gas. La transizione ecologica deve essere concreta”.

Il governo lancia l’allarme siccità in Italia, intanto Coldiretti evidenzia come il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3,7 metri su livelli più bassi da almeno 70 anni. In sofferenza anche i grandi laghi, come il Maggiore, sceso al minimo storico con un grado di riempimento del 22%, mentre quello di Como è al 25%.

Una situazione “drammatica”, secondo Coldiretti, in un 2022 segnato finora da precipitazioni praticamente dimezzate, con la mancanza di pioggia che in alcune zone dura da quasi tre mesi con il ricorso alle autobotti, razionamenti e misure restrittive anche per innaffiare orti e giardini.

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Ma non solo i raccolti vengono bruciati dalla siccità. A soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno e a preoccupare è anche la mancanza del foraggio per l’alimentazione a causa dell’assenza di precipitazioni che in certe zone ha tagliato di 1/3 le rese.

Coldiretti evidenzia lo stato di emergenza per il forte calo delle rese produttive di tutti i raccolti agricoli lungo la Penisola che in alcuni casi sono addirittura dimezzati con cali fino al 50%. Nelle stalle sono già scattate le contromisure anti afa dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi.

Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Al calo delle produzioni di latte, per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo, si aggiungono dunque, sottolinea la Coldiretti, i maggiori consumi di energia e acqua che in questo momento sono costosi e carenti.

Sempre per Coldiretti,  la siccità “è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa 2 miliardi di euro a livello nazionale, per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Ad essere colpito è l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento”.

La situazione in Piemonte indica che gli invasi sono al minimo storico e mostrano una riduzione media del 40% o addirittura del 50% rispetto alla media storica. È quanto emerso dall’incontro con gli operatori del comparto idroelettrico, convocato dopo la conclusione dei lavori del tavolo permanente per l’emergenza idrica istituito dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e coordinato dall’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati.

“I prossimi 15 giorni saranno quelli cruciali per salvare le colture e per questo è stata avanzata la richiesta di disponibilità a rilasciare la massima acqua possibile, al netto delle esigenze del settore idroelettrico altrettanto strategico”, ha detto l’assessore regionale piemontese Marnati.

In allerta è anche l’Emilia Romagna con l’assessora regionale all’Ambiente e protezione Civile, Irene Priolo, che ha affermato che “la Regione è pronta a chiedere al Governo lo Stato di emergenza nazionale. Un passo necessario per fronteggiare una situazione complessa dal punto di vista ambientale, che ha preoccupanti ricadute sul fronte delle produzioni agricole, ma non solo”.

TAG: caldo, fiumi, siccità
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