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Alla conferenza programmatica della Lega, Salvini: “È l’Italia che vogliamo”

| 15 Maggio 2022 | POLITICA

“Voglio citare il Papa Giovanni XXIII, diceva ‘cerchiamo ciò che unisce, no cosa ci divide’. Ora arrivare subito alla pace, fare tutto quello che è possibile per fermare le armi”. Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, nel suo intervento conclusivo della conferenza programmatica “È l’Italia che vogliamo” a Roma. “C’è qualcuno che gioca a Risiko, nei giornali e in Parlamento. Ci sono 5mila testate nucleari, dobbiamo andare verso il disarmo”.

“Faccio un appello a tutta la politica italiana – ha affermato Salvini – la priorità ora è la pace, è salvare vite in Ucraina, in Russia e salvare la vita di chi da noi perde il lavoro. La voglia di allargare la guerra non è una cosa sana. Nella storia le guerre finiscono i due modi: o si vince sul fronte e non voglio immaginare le migliaia di morti e le sofferenze. Mi preoccupa chi punta a cancellare l’avversario, una follia. L’altra soluzione è quella diplomatica. Perché la trattativa vada a buon fine ci sono 3 regole che nessuno sia umiliato, che nessuno perda la faccia, che ognuno ceda qualcosa”.

“Sono per l’autodeterminazione dei popoli: Finlandia e Svezia facciano quello che vogliono, sono nazioni sovrane”. Salvini ha commentato così l’adesione delle due nazioni della Nato. “Io sono per fare di tutto per avvicinare la pace – ha proseguito – allargare i confini della Nato ai confini della Russia avvicina o allontana la pace? Lascio a voi giudicare”. “Io sono concentrato sull’oggi. E l’oggi non è l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, ma convincere o costringere Ucraina e Russia a tornare a parlarsi – aggiunge -. Poi dell’allargamento dell’Ue, con l’ingresso dell’Ucraina, e delle adesioni alla Nato di Finlandia e Svezia avremo modo di parlare nei prossimi mesi”. Poi ha aggiunto: “Draghi ha autorità e autorevolezza in Europa per parlare con tutti. l’Ucraina ha l’autonomia per decidere il suo futuro”.

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“Il centrodestra – ha detto Salvini – vince se unito: le divisioni aiutano il campo avverso. È vero ovunque. Penso che la Lega ha l’onore e l’onere di offrire questo percorso a tutti gli alleati. Il mio obiettivo non è dire ‘importante è partecipare’. Voglio vincere: ho chiesto a donne e uomini della Lega di fare un passo indietro per il bene della coalizione. Spero che tutti abbiano lo stesso spirito, ma ne sono sicuro”.

“Oggi ho sentito testimonianze positive – ha continuato – non su tesi preconfezionate. La mia idea è di costruirlo insieme il programma con cui andremo elezioni con 20 incontri in 20 regioni italiani. Non è stata una giornata di partito. Abbiamo sentito tesi diverse. A me interessa confronto di idee diverse, non i monologhi”.

TAG: Centrodestra, Lega, Matteo Salvini, roma, Ucraina
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