Alexander Somto Orah, 25 anni nigeriano, era in Ucraina per studiare economia all’università di Telecomunicazioni di Kiev. È stato il primo a sollevare il problema dei profughi africani che devono lasciare in Paese in guerra. Lui ha vissuto quasi un inferno nei 4 giorni di viaggio verso la Polonia.
“Attraversare il confine tra Ucraina e Polonia è stato devastante per via della discriminazione. La prima l’abbiamo subita nella stazione di Kiev. Permettevano di accedere al treno solo a donne e bambini, ok, ho detto, ma non vedo salire donne africane o mediorientali e ce ne sono in stato interessante”.
Giunti al confine con la Polonia, a Alexander è stato chiesto di spostarsi per raggiungere il confine con la Romania: “Un uomo vestito in nero una mattina ci ha detto “indiani, africani, mediorientali devono partire e andare verso il confine con la Romania. Gli abbiamo detto che non potevamo metterci in viaggio di nuovo, eravamo in strada da 3 giorni e non potevamo tornare indietro. Ho avuto paura che qualcuno potesse morire, ho visto svenimenti, abbiamo sofferto il freddo. Non avevamo alcuna coperta, solo gli abiti che indossavamo”.
“La guerra è una brutta cosa ma mi ha fatto capire che alcuni esseri umani sono ancora guardati con occhi diversi. Chiedo a tutti gli africani che denuncino”.