
Nella storia russa non mancano figure spietate, anche se non è certa l’unica nazione votata alle stragi. Infatti, in quanto a egoismi e crudeltà ogni paese ha i suoi tiranni. Certo, nel XXI secolo l’idea della guerra dovrebbe essere superata e anacronistica. Ma a quanto pare non per tutti. Per uomini come Putin, ancorati a un vecchio passato di terrore, la minaccia resta ancora un metodo efficace. E considerando i tempi di guerra nella Federazione Russa, viene naturale pensare ai personaggi controversi e sanguinari che hanno segnato la sua Storia.
Per iniziare tra il 980 e il 1019 la figura dannata di Svjatopolk I di Kiev, figlio di Vladimir il Grande, che converte nel 988 la Rus’ al cristianesimo. Infatti, Sviatopolk, dopo la morte del padre per la sua brama di potere arriva a uccidere anche i suoi tre fratelli Boris, Gleb e Sviatoslav. Viene ricordato come il Maledetto, che conquista Kiev il 15 luglio 1015.
Dopo qualche secolo appare sulla scena politica Ivan IV il Terribile (1530-1584), primo zar di tutte le Russie (1547), con il suo carattere aggressivo. Tanto da uccidere negli anni giovanili persino amici per futili motivi. Sembra che il suo carattere sia influenzato da un’infanzia crudele, assistendo all’uccisione dei suoi familiari. Figlio di Elena Glinskaja e di Basilio III di Russia, il padre muore presto e dopo qualche anno anche la madre in circostanze poco chiare. Diventa Principe di Moscovia, crescendo nelle insidie di palazzo, abbandonato a se stesso a soli otto anni, tra le lotte dei boiari (nobili russi), che detengono il potere. In seguito Ivan limita i poteri della nobiltà e quelli della chiesa a vantaggio dello Stato. Riforma l’apparato militare, che prevede anche un suo esercito privato noto come Opričniki. Attua un’aspra lotta contro i boiari, che perseguita tutta la vita, uccidendone a migliaia, ritenuti una minaccia per il suo potere. Inoltre, uccide in un momento d’ira, accidentalmente persino suo figlio nel 1584.
Maljuta Skuratov il suo fedele scagnozzo, sembra fosse più spietato di lui. Si racconta che soffochi un prete solo per non aver benedetto la politica feroce dello zar. Inoltre, organizza per Ivan e i suoi amici “viaggi stupro”, inducendo le povere donne rapite e violentate al suicidio, per sottrarsi alla vergogna.
Pietro I il Grande (1672-1725), il tiranno riformista, che trasforma la Russia in un impero, non è da meno. E oltre alla modernizzazione dello Stato, si dedica all’eliminazione dei suoi avversari democraticamente, non lasciando sopravvivere nessuno. Anche lui viene abituato sin da piccolo alla violenza, assistendo all’uccisione di familiari, che forse determinano alcuni suoi tic nervosi. E che rendono il suo carattere spietato, tanto da torturare e uccidere persino suo figlio Alekseja, accusato di cospirazione. Inoltre, soffoca in modo sanguinario la rivolta degli Strelizi o Strelzi nel 1698, vendicandosi anche dopo anni contro i probabili cospiratori, con torture e decapitazioni. Impone tra l’altro al popolo sforzi bellici e tasse, a cui seguono rivolte, sempre represse nel sangue. Si dedica a passatempi violenti danneggiando gli altri e coltivando la passione per le armi, che lo portano a creare dei proiettili da usare nelle battaglie.
Altra figura controversa è Caterina II di Russia (1729-1796), che arriva al potere detronizzando il marito lo zar Pietro III nel 1762, imprigionato e assassinato. Nonostante venga considerata durante il suo regno l’epoca d’oro con il suo dispotismo illuminato, le riforme e l’estensione dei confini dell’impero, non mancano atti di persecuzioni e crudeltà verso i nemici e una politica repressiva.
Infine Joseph Stalin rivoluzionario comunista e dittatore dell’Unione Sovietica tra il 1922 al 1953, non lascia nessuna libertà ai suoi sudditi, perseguitando e uccidendo oppositori del regime. Noto il periodo delle purghe staliniane, le tante esecuzioni e vessazioni al popolo. I campi di detenzione con i gulag, la carestia del 1932-1933, provocando la morte di milioni di persone con il suo dispotismo violento. Affama il popolo, ma investe nello sviluppo delle armi nucleari.
Tante crudeltà e follie ancora oggi come ieri, su cui maldestramente anche la diplomazia aggiunge le sue scintille. E tra deliranti dittatori e interventi bellicosi si spera al meglio e Si salvi chi può!