“Intesa in Conferenza Stato-Regioni sul protocollo con le nuove regole Covid per gli sport di squadra. Positivo il lavoro fatto per arrivare a questo risultato. I campionati vanno avanti”, ha scritto Gelmini.
Il documento sarà sottoposto venerdì al Comitato tecnico scientifico e quindi vidimato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Alla stesura del protocollo ha partecipato anche la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali.
Tra i nodi più complessi, la percentuale di positivi tra i componenti della rosa di una squadra (di calcio, basket o volley) oltre la quale una Asl può dichiarare l’esistenza di un focolaio. Tra le varie esigenze si è trovato un compromesso che stabilisce che il blocco dell’intera squadra avverrà se il numero di positivi è superiore al 35% dei componenti del gruppo atleti. Nella rosa di una squadra di calcio equivale a circa 11 contagiati.
Nel protocollo sono indicati chiaramente gli obblighi di isolamento per i positivi e le regole di gestione dei contatti “ad alto rischio” e a “basso rischio”, per favorire il più possibile, in tutta sicurezza, la partecipazione gli allenamenti e le partite.
Per i contatti ad alto rischio, vengono stabiliti test continui per cinque giorni, sul modello della “bolla”, con obbligo di indossare la Ffp2 se non si effettua attività sportiva, indipendentemente dallo stato vaccinale.
Quanto ai contatti a basso rischio, sono da applicarsi le misure previste dalle indicazioni ministeriali, anche in relazione allo stato vaccinale. Nel testo, si insiste anche sulla necessità che per la sorveglianza siano utilizzati tamponi nel rispetto dei criteri definiti dal Ministero della Salute.
Il nuovo protocollo è stato studiato per avere regole sicure e condivise da parte di tutte le amministrazioni, centrali e territoriali, per garantire parità di trattamento e dare certezza al prosieguo delle attività sportive. Si tratta in ogni caso di misure temporanee, da adattare con gradualità a diversi scenari e situazioni.
Secondo Gelmini, il documento è “un punto di equilibrio ragionevole, a tutela sia del mondo sportivo che della salute pubblica. Questo documento sarà ovviamente trasmesso al Comitato tecnico scientifico”.
“È un documento che prevede una procedura uniforme per tutte le Asl e quindi garantisce il corretto e regolare svolgimento dei campionati”, ha sottolineato Vezzali dopo il via libera all’accordo da parte della Conferenza Stato-Regioni, esprimendo la sua soddisfazione per un “risultato importante raggiunto con l’ascolto delle esigenze del mondo dello sport”.
L’obiettivo principale è stato “assicurare la prosecuzione dei campionati, con norme chiare e uniformemente applicate dalle aziende sanitarie locali. A valle di questi incontri è stata raggiunta un’intesa sul documento che vi è stato trasmesso”.
La questione più delicata riguarda il calcio, con la Serie A che si è scontrata con la realtà dei contagi nella prima e seconda giornata di ritorno, tra rinvii, proteste e ricorsi. In ballo anche la situazione spettatori, che per le prossime due giornate vedrà sugli spalti massimo 5mila persone.
La Serie A si è recentemente dotata di un proprio protocollo in “stile Uefa” per affrontare la questione delle quarantene e dei contatti stretti, meno stringente rispetto alle nuove regole prese oggi. Giovedì 13 è in programma un’assemblea tra i presidenti per discutere anche del nuovo protocollo sport e aggiornare le regole del campionato.