“Non mi sento tradito dall’Europa, non mi ha mai deluso. Dobbiamo però fare un’analisi. Abbiamo fatto grandi progressi dal punto di vista economico: nessuno si aspettava il Next Generation Eu. Dal punto di vista politico siamo indietro. C’è una parola che blocca l’Europa: unanimità. Ventisette Paesi che devono decidere insieme non è un qualcosa di semplice. Ognuno fa il suo gioco, non penso possa esserci un voto unanime su fatti davvero importanti”. Così l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi.
Economista di lungo corso, sulla forte risalita dell’inflazione che ha colpito l’Europa Prodi dice che “è da mesi che sono preoccupato. Ora lo sono ancora di più. In Germania siamo al 95%, in Italia alla metà. Ma la preoccupazione è forte. Gli economisti che guardano alla vita di tutti giorni guardano con attenzione all’inflazione, gli economisti monetari la vedono come un fenomeno passeggero. L’aumento dei prezzi penso sarà duraturo, ormai tocca non solo l’energia ma tutti gli aspetti della vita delle persone”.
Dal punto di vista del debito italiano, secondo Prodi “l’inflazione favorisce il pagamento del debito. Allo stesso tempo, se si alzassero i tassi di interesse, la situazione peggiora: il mio è un sentimento misto”. Tuttavia, l’ex premier è convinto che l’inflazione non inciderà sul percorso del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Con l’imminente scadenza del mandato di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica, secondo Prodi, “il problema sarà trovare un capo dello Stato che rappresenti il Paese. Bisogna trovare una continuità con quanto fatto da Mattarella”. Sulla prospettiva che le elezioni per il Colle possano destabilizzare la maggioranza che sostiene il governo Draghi: “Penso che se le Camere debbano essere sciolte, così sarà”.
E sempre in tema di maggioranze politiche, Prodi è chiaro nel dire cosa pensa della legge elettorale al momento in vigore in Italia. “Questa legge è sbagliata. Finché sarà questa, un partito piccolo può essere ago della bilancia. Se avessimo la legge elettorale della Francia saremmo molto più forti della Francia, ma il mio pensiero non è condiviso, quindi resto in minoranza”.