
Maurizio Gucci, Presidente della casa di moda Gucci, il 27 marzo 1995 viene ucciso con quattro colpi di pistola all’ingresso della sua società Vierse a Milano. Durante la sparatoria resta ferito il portiere Giuseppe Onorato e si avviano le indagini, valutando varie ipotesi anche nel mondo degli affari. La Casa di Moda in quel periodo ha un grande successo. Fondata nel 1921 da Guccio Gucci a Firenze, diventa negli anni un marchio conosciuto in tutto il mondo. A Guccio si devono il marchio G incrociato e i mocassini con il morsetto. Lascia la sua eredità ai cinque figli: Ugo, Grimalda, Aldo, Vasco, Rodolfo.
Ma sono Rodolfo e Aldo dopo, a occuparsi dell’azienda e a farne un brand internazionale. I rapporti però tra di loro sono pessimi e le cose non migliorano con la nuova generazione. Rodolfo, anche ex attore con il nome di Maurizio D’Ancora è il padre di Maurizio, il quale una volta assunta la direzione nel 1983 licenzia lo zio. Dagli anni ’80 i rapporti tra gli eredi s’inaspriscono e parte delle azioni vengono progressivamente vendute fino all’esclusione della famiglia Gucci nel 1993. Maurizio, infatti, vende la sua quota all’Investcorp. In seguito con la sua morte si valutata la pista degli affari, per poi arrivare all’ex moglie Patrizia Reggiani.
Maurizio dopo dodici anni di matrimonio e due figlie, s’innamora di una donna più giovane e lascia la moglie, divorziando nel 1992. Il matrimonio con Patrizia viene celebrato nel 1973, nonostante la contrarietà del padre, che la considera un arrivista interessata solo ai soldi. In seguito valutando i fatti, difficile dargli torto! Eppure sembra che un tempo, i due, tra viaggi e lusso si siano amati tanto, aiutati dal contorno. Lui le regala persino un veliero del 1927 “Créole”. Ma alla morte del padre Rodolfo, che Maurizio sostituisce nel lavoro, la favola s’incrina.
Maurizio è spesso in viaggio e preso dal suo lavoro si circonda di persone nuove. E secondo la Reggiani, il marito ha bisogno di leggerezza, non avendo più il controllo del padre. Rinnova infatti, l’assetto manageriale dell’azienda, si lascia andare a spese folli e mostra di non avere più bisogno di lei che “può anche andarsene”. Incontra un’altra donna e si arriva al divorzio. Inizia una vera guerra tra i due. Maurizio sembra non prenda quasi mai le figlie e lei inoltre nel 1992 subisce un intervento per un tumore al cervello. Si riprende presto, ma è sempre più sola.
La Reggiani, dopo il divorzio nonostante un’ottima rendita, alimenta un forte risentimento contro Gucci, tanto da chiedere in giro, alla cameriera, al macellaio con molta leggerezza e senza troppi misteri e scrupoli se conoscano qualcuno per ammazzarlo. E a quanto pare lo trova, anzi più di uno! Dopo due anni di ricerche con intercettazioni telefoniche e un informatore, la Polizia scopre la Reggiani come mandante dell’omicidio di Gucci. Vengono arrestati con lei i complici: Benedetto Ceraulo esecutore del delitto, Orazio Cicala l’autista, Ivano Savioni l’organizzatore, Giuseppina Auriemma intermediaria e amica di Patrizia.
La Reggiani è condannata a ventisei anni e rilasciata dopo circa venti, nel 2017, ricevendo di nuovo la rendita di “1,1 milioni di franchi svizzeri l’anno” stabilita anni prima da Gucci. A questa somma si aggiungono gli arretrati di diciassette milioni, non percepiti durante la detenzione. Ritorna a essere una donna ricca e diventa un altro motivo di disaccordo con le figlie, che non vogliono versare alla madre l’appannaggio stabilito. Ma per la giustizia non è possibile scindere l’accordo e tanto meno può avere un peso la questione morale.
Alla Reggiani spetta per diritto. Sulle motivazioni invece che l’hanno spinta a tanta fredda crudeltà, dichiara: “Ho fatto uccidere mio marito per stizza”. E ritorna in libertà, nella ricchezza di prima e senza essersi “mai pentita“, “sollevata” dalla sua assenza, sostenendo tra l’altro che comunque “se l’è cercata!”.
Nonostante una vita spezzata con due colpi d’arma alla schiena, uno al gluteo destro e un altro ancora alla tempia, perché la vittima ha il tempo per guardare in faccia l’assassino. Infatti “non muore subito, e viene finito con un quarto colpo a distanza ravvicinata alla tempia sinistra”. Per stizza, neanche per soldi. L’idea probabilmente che il marito si risposasse e avesse altri figli incide. Questo significa per la Reggiani perdere il controllo su di lui, non poterlo più manipolare e lasciare che alle figlie sia sottratto parte del patrimonio e a lei anche il Nome, lo status a cui tiene tanto.
La storia maledetta viene raccontata in un’intervista dalla Leosini, in cui la Reggiani appare in tutta la sua freddezza, non a caso definita dalla napoletana Auriemma “una donna molto pericolosa”. La morte di Gucci e la motivazione capricciosa dell’omicidio, appaiono ingiustificati e tanto assurde e crudeli da incuriosire anche i cineasti nella realizzazione di un film.
E in questo periodo tra Como, Milano e Roma è in preparazione il film tratto dal libro biografico The House of Gucci di Sara Gay Forden e girato dal celebre Ridley Scott. La pellicola vanta un cast stellare, nel ruolo della Reggiani la camaleontica Lady Gaga, Adam Driver in Maurizio e il Grande Al Pacino interpreta Aldo. A cui si aggiunge la presenza del meraviglioso Jeremy Irons, che invece diventa Rodolfo.
La casa di moda ha messo a disposizione il proprio archivio per rendere tutto più reale, anche se dalla famosa famiglia fiorentina non mancano dissensi sulla lavorazione, ritenuta per loro poco veritiera e si prepara probabilmente ad azioni legali. L’opinione degli eredi nonostante i loro conflitti, le faide, sembrano in sintonia almeno su questo.
Intanto, la presenza degli artisti in Italia e del loro entourage, aggiunge un po’ di ossigeno alle città blindate e boccheggianti. Si attende di vedere il film con la creativa Lady Gaga e Al Pacino, un mostro di bravura del cinema internazionale, non molto gradito dalla famiglia Gucci, per aver impersonato ruoli mafiosi. Al Pacino però ha interpretato un assassino, la famiglia Gucci invece se ne ritrova in casa uno. O quantomeno, Al Pacino per evitare di ammazzare la moglie non si è mai sposato. E non è mai stato in prigione come Aldo per evasione fiscale.
Non solo, la Reggiani, sembra sia rimasta male, per non essere stata chiamata dalla produzione e per non aver accettato Lady Gaga di incontrarla. Resta Infastidita, come del resto l’opinione pubblica della sua stessa freddezza. Il tempo dovrebbe sanare, restituire l’umanità perduta non confermare gli orrori o errori.
Comunque, negli anni su di lei e sui fatti le notizie non sono certo mancate e un bravo attore riesce anche immedesimarsi, facendo a meno degli stessi assassini. Ragione di cui non si dubita conoscendo la singolare Grandezza degli Attori.
Inoltre, la Famiglia Gucci volendo potrebbe produrre un proprio film sulla storia, fatto a misura delle loro esigenze e conoscenze, ma si dubita che su questo punto, si raggiunga un accordo, come spesso accade nella parte economica.
Intanto, un uomo senza particolari colpe è cinicamente morto. L’ex moglie ha pagato e ritorna agli agi e alle pellicce. L’ultima compagna Paola Franchi, nonostante il dolore è riuscita comunque a rifarsi una vita e a essere felice. Giusto! Le figlie oggi sembrano più arrabbiate con la madre per l’appannaggio percepito, che per la perdita del padre. E Maurizio Gucci invece riposa in pace, si spera, mentre avrebbe dovuto risposarsi lo stesso anno del delitto. Ma non ha fatto in tempo e nonostante il ricco appannaggio concesso, non gli è stato permesso. Che dire: “Triste chi muore!”, la vita continua. Ciak si gira!