
Una scelta consapevole per migliorare la nostra salute e quella del pianeta. La dieta vegetariana sta spopolando negli ultimi anni: all’inizio era solo un fenomeno d’élite, adesso sono sempre più le persone che decidono di variare la loro alimentazione in nome di una scelta etica. La dieta “plant based” (vegetale e salutista) si fa largo tra gli sportivi, ma la stragrande maggioranza di loro fa ancora uso massiccio di proteine animali.
È quanto emerge da un sondaggio compiuto dall’Aics (Associazione italiana cultura sport) tra i suoi iscritti, al quale hanno risposto oltre 12.000 persone. Tra queste il 16,7% afferma di seguire un’alimentazione vegetariana e il 3,9% una dieta vegana. Il sondaggio è stato voluto dalla commissione Ambiente di Aics, spiega il responsabile Andrea Nesi, “nella consapevolezza che gli allevamenti intensivi di bestiame e pesci impattano in modo insostenibile sulla salute del pianeta e delle persone.
E che una maggiore conoscenza di questi temi consente di compiere scelte consapevoli”. Per questo Aics Ambiente ha deciso di mettere in campo una serie di progetti mirati ad una maggiore sensibilizzazione dei cittadini sui temi legati all’alimentazione.
Il sondaggio sulle abitudini alimentari dei soci Aics è solo il primo passo, ha visto partecipanti di età compresa tra i 21 ed i 67 anni, di cui il 52,5 donne e il 47,5 uomini. Secondo uno studio internazionale guidato dall’Università del Kent e che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Food, dopo Spagna e Grecia, l’Italia è il terzo Paese dell’Europa occidentale che fa un maggior uso di verdura ed è una delle nazioni del Continente che ha un minore consumo di alimenti di origine animale e di zuccheri. Si tratta di una fotografia di 171 nazioni del mondo con una ricerca che ha analizzato le abitudini alimentari partendo però dai dati di importazioni, esportazioni, della produzione interna, delle quantità di rifiuti e delle riserve produttive.
A questo lavoro ha partecipato anche un’italiana: si tratta di Mariachiara Di Cesare, docente di Salute pubblica della Middlesex University. Spesso, soprattutto i giovani, avvolti dalle mode del pranzo veloce e pieno di grassi e scarso di sostanze nutrienti, non danno la giusta importanza all’alimentazione. Per questo il grasso in eccesso è uno dei più diffusi problemi di salute e in Italia riguarda oltre 16 milioni di persone in sovrappeso e 6 milioni di obesi. Una ricerca di qualche anno fa, condotta da un team dell’ University of Oxford, ha notato come chi non mangia carne e pesce ha un rischio minore del 32% di incorrere in malattie cardiache.
Questo sarebbe da imputare al fatto che i vegetariani, in genere, hanno indici di massa corporea (BMI) più bassi e meno casi di diabete, oltre ai livelli di colesterolo di gran lunga più bassi e una pressione sanguigna più regolare. Essendo ricca di vitamine, sali minerali e fibre la dieta vegetariana aiuta a sentirsi più in forma e a mantenere il corpo giovane. Questo tipo di dieta consente inoltre di introdurre nel nostro corpo meno ormoni ed antibiotici sempre più presenti soprattutto nelle carni che derivano dagli allevamenti intensivi e dal pesce allevato.
Il Prof. Veronesi ci ha insegnato che esiste una correlazione netta tra il consumo di proteine animali, in special modo quelle di manzo o di suino, e l’insorgenza di malattie, come quelle cardio vascolari o di alcuni tumori, come quello del colon retto o del pancreas. Oramai vi sono tutta una serie di prove a dimostrazione che solo le proteine di origine vegetale fanno bene all’uomo, ma sempre in modica quantità.