C’è un impatto dei nuovi contagi nelle scuole, ma differenziato. Per questo sarebbe auspicabile una modulazione delle misure a seconda delle zone, variabile in base a Comuni o Province e non soltanto su base regionale. È quanto emerge da una riunione iniziata alle 19 del Comitato Tecnico Scientifico, che al termine dell’incontro stilerà un verbale sul rapporto dei contagi Covid e la scuola. Dal documento arriveranno dei consigli per il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo.
Secondo il Cts, con la stabilità dei contagi in zona gialla per 3 settimane consecutive, le attuali disposizioni sulle lezioni in presenza non dovrebbero cambiare. Al verbale sarà allegato uno studio Iss, sul quadro contagi-scuole. Si potrebbero prevedere lezioni a distanza in tutte le scuole nelle zone rosse regionali o in quelle locali, ma anche oltre il superamento di una determinata soglia di incidenza, a prescindere dal colore.
Nella riunione del Cts la soglia di cui si è parlato si attesta sui 250 contagi settimanali ogni centomila abitanti, numeri che già determinano il passaggio in zona rossa. L’altra ipotesi, che non è stata oggetto della riunione ma riguarda ambienti esterni al Comitato, è di valutare l’incidenza di 100 contagi settimanali su 100mila abitanti e viene supportata da altre componenti.
Secondo l’orientamento prevalente degli esperti, quindi, le scuole saranno chiuse nelle zone rosse, a livello regionale o solo locale, ma se ci sono dati particolarmente allarmanti sulla diffusione del virus si potrebbe anche prescindere dal colore. In relazione alle aree arancioni e gialle, invece, i protocolli attualmente in uso dovrebbero rimanere invariati.