Occorrerà subito dire che la mostra di Gianni Bucher Schenker ci pare un avvenimento sostanziale perché propone uno degli esempi più chiari dell’arte del nostro tempo nel campo della scultura. Genialità, maestria, scoperta plastica delle forme, spesso fantastiche e costruttive – dopo l’iniziale approdo alla figuralità e alla medaglistica- pregne di ricerca e
individualità sperimentale che lasciano leggere, fra luci e colorazioni naturali legate alla materia, elementi scultorei che si precisano nei climi di una poetica di libertà -come titola la mostra – e di una dimensione formale preminente dove l’armonia titanica delle sue plastiche pure si muovono attraverso una geometria che nei segni scavati e vigorosi della concavità/convessità hanno trovato un inventore illuminato.
Forme concave e convesse offrono lo svolgimento critico e ispirativo della vocazione nell’autenticità dei temi trattati, determinando ufficialmente una costruita originalità piuttosto nuova in ogni opera e con accenti di diversità sistematica, nonostante i topoi fissi della scultura psico-futurista. Colori e luci planano proiettate sulle forme plastiche, da “Coppia” a “Basileia”, da “Talia” a “Tuffo”, da “Castalia” a “Cattedrale”, per citarne qualcuna, e danno rilievo a una chiara naturalezza, mobile di ondulazioni e di piani, di oscilla- zioni anche sensuali e catturanti, inscenate con solenne maestria compositiva e una vitalità intensa, quasi fossero percettive di quell’èlan vital di bergsoniana memoria.
Ogni opera è attraversata da vibrazioni che la fanno leggere nei suoi principi fantastici e quasi astratti, nel legame preminente con la figura umana della quale vi è traccia nella serie confluente di espressioni di un’indicativa dialettica figurale. I materiali usati, legni e marmi diversi, terrecotte, bronzi, specificano l’itinerario faticoso e intelligente dello scultore, i cui domini sulla materia lo lasciano scoprire come uno dei maggiori protagonisti della scultura contemporanea
e dell’area lessicale e visiva più dialettica del Novecento.
Gianni Bucher Schenker è nato a Milano nel 1947. Dal 1964 al 1970 frequenta la Scuola Superiore d’Arte applicata, annessa al Castello Sforze- sco. Completa i suoi studi con corsi di nudo a Brera. Nel 1969 inizia la sua attività di medaglista e scultore. La prima esposizione risale al 1966, ma deve attendere il ’71 per ricevere il primo invito a partecipare ad una colletti- va di grafica all’Arengario di Milano. Nel 1973 viene invitato alla I Biennale Dantesca di Ravenna.
Nel ‘79, IV Biennale del Bronzetto a Ravenna e partecipazione a Poggibonsi Arte. E’ il 1997 quando partecipa a EtruriArte
a Venturina. Nel ’98, con M. Schifano presso la Galleria Poma di Morcote CH). L’anno seguente espone presso il Centro Svizzero di Milano, a Vence (F) con altri quattro scultori. A Udine viene invitato alla VII Triennale d’Arte della Medaglia. Partecipa a Reggio 2000 di Reggio Emilia. L’anno seguente viene invitato a Yokohama (J) Message Love 2000/1 presso Fondazione Kanagawa.A Potenza partecipa al “Convito della Bellezza” frammenti di Arte Sacra del ‘900.
Nel 2002 e nel 2005 viene invitato all’Incontro Europeo di Scultura presso l’EspaceBourdelle di Montauban (F). Tre anni dopo, l’invito è per l’Incontro Internazionale di Arte Sacra “DasAntlitzChristi”, a Passau (G) presso il Dioezesanmuseum. Nel 2010 l’invito è per la V Biennale di Ferrara. Nel ’14, Genova Art Expo presso Satura ed AENIGMA 2 a Cesena, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna. L’anno seguen- te, a Venezia PHOTISSIMA ART FAIR all’Archivio Storico di Stato – Chiostro dell’ex Convento dei Frari e a Mezzago (MB) TERRA, collettiva.
Nel 2016 – 17 Genova, ARTIST’S PROFILES presso Satura. Milano, collettive presso la Biblioteca Umanistica –Chiesa Madonna Incoronata. A Pisa ARTEMEDITERRANEA. Milano, 2018, Umanità nell’Arte – Chiostro dell’Umanitaria, Milano, e a Pisa, Biennale. A Morcote (CH), presso la Galleria Poma, ‘800-‘900. 2019, a Vimercate (MB), presso HEART, “UN UOMO LIBERO” antologica per i 50 anni di attività, e a Genova collettiva “IERI OGGI DOMANI”.
Nell’ottobre 2019 invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, inaugura una sua personale di disegni dal titolo “Preziosità del disegno” al Plus Florence di Firenze. Ha al suo attivo oltre trenta personali ed all’estero ha esposto in Svizzera, Francia, Germa- nia, Turchia e Giappone. Sue opere si trovano nei seguenti musei: Casa Museo Remo Brindisi – Lido di Spina (Ferrara), Museo Dantesco – Raven- na Fondazione Kanagawa – Yokohama (Giappone), Museo dell’Arte
Italiana del ‘900 – Durazzo (Albania), Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 – Giulio Bargellini – Pieve di Cento (Bologna), Museo Arte e Spiritualità – Centro Studi Paolo VI – Brescia, Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Ohrid (Macedonia), Museo dell’Arte per la Conoscenza dei Popoli – Gmina Michalowice (Polonia), Collezioni dei
Musei Vaticani, Royal Collection – Buckingham Palace – Londra, Museo Arte per la Pace dedicato a C. Brancusi e a V. Bianchi – Caracal – (Roma- nia), Associazione “Le Stelle” – Concesio (Bs), Casa Museo Sartori – Castel d’Ario – Mantova ed altri. Hanno scritto: S. Bartolena – R. Brindisi – S. Brondoni – G. Di Genova – F. Ferlenga – C. Franza – D. Manzella – F. Motolese – M. Ortmeier – J. Pietrobelli – G. Pré – M. Scudiero – O. Villatora.