Si sta avvicinando il Natale, Caro Presidente Giuseppe Conte, che Lei chiede di vivere in modo spirituale, tralasciando festeggiamenti che possono essere nocivi in quanto generano assembramenti. Sicuramente il modo migliore di vivere il Natale, al di là del consumismo, è nella dimensione della fede, del raccoglimento.
Gesù è nato nella povertà e non nella ricchezza. Si, proprio Gesù, che dice di amare i poveri ed invita tutti ad amarsi. Anche lo Stato dovrebbe amare i suoi cittadini, ai quali non deve chiedere quello che non hanno, ossia i soldi.
I soldi non ci sono quest’anno, gentile Presidente, non li abbiamo guadagnati per i decreti che Lei giustamente ha imposto di seguire, nonché i lockdown, per scongiurare la diffusione del Covid -19.
Siamo poveri e invochiamo pietà ad uno Stato, che, ora, vediamo come l’unica ancora di salvezza per sopravvivere, l’unico amico al quale chiediamo di comprenderci, di capirci. Non ci tradisca, siamo poveri!
In quanto fondatore del Movimento “La Nuova Democrazia“, che si prefigge prioritariamente l’obiettivo di risollevare quanti vivono il disagio economico, Le chiedo di disporre che l’Agenzia delle Entrate so spenda, fino al 30 giugno 2021, tasse, rateizzazioni e rottamazioni ter, dovuti da cittadini e aziende, in quanto la pandemia ha impedito a molti di lavorare e, quindi, di percepire la propria retribuzione.
Lo Stato, in questo tragico momento, ha il dovere morale di venire incontro ai propri cittadini, con gesti di comprensione, evitando azioni coercitive e punitive. Uno Stato evoluto non può permettere che i propri cittadini vengano doppiamente colpiti, ossia colpiti sul piano della salute e sul piano economico.
La democrazia è libertà e la libertà significa poter vivere in uno Stato di diritto.
Siamo certi che Lei accoglierà la nostra richiesta e sotto l’albero di Natale, quest’anno con pochi doni, non ci faccia trovare le tasse, ma la comprensione di uno Stato che vogliamo ritenere amico.