E’ quanto succede nel giornalismo in generale, internazionale, il quale determina e si appropria di latifondi da poter pascolare in totale autonomia suggestionando l’opinione pubblica, tuttavia, per fortuna non più credulona.
Parliamo della notizia diffusa dal quotidiano madrileno ABC sulla presunta tangente al Movimento Cinque Stelle da parte dell’allora presidente venezuelano Hugo Chavez, da 3,5 mln, di cui non è mai stata documentata, i ‘nostri’ non hanno fatto altro che alimentare ipotesi.
Questa redazione ha voluto vederci chiaro e ha dato atto ad una serie di indagini di corrispondenza, non ufficiali, che hanno prodotto dei risvolti interessanti sulla vicenda.
In una di queste corrispondenze, ad esempio, l’entourage dell’attuale presidente venezuelano, Nicolas Maduro, mette in evidenza che: “l’esposizione della notizia diffusa dal quotidiano di estrema destra spagnolo è del tutto infondata e offensiva. Per la memoria del presidente Hugo Chavez e per il popolo del Venezuela”.
Sebbene il portavoce di Chavez era l’attuale presidente Maduro, alla domanda se aveva mai sentito parlare del M5S o di aver avuto dei contatti diplomatici con il movimento: “Il presidente Chavez era benvoluto da tutti, anche in Europa. Sicuramente ci sono stati degli scambi di opinioni politiche, ma parlare di aver finanziato un partito in Europa…sembra più una meschina tattica di destabilizzazione politica.”
Già destabilizzazione politica. Questo passaggio dovrebbe far riflettere sulle basi di congetture che hanno tentato di infangare un movimento politico, per giunta di maggioranza, che arriva stranamente in un momento cosi anemico del nostro paese.
Ma c’è dell’altro. Un’ex collaboratrice alla comunicazione dell’entourage Chavez, Sara Mannara Suarez, espone il suo pensiero nella vicenda e apre, inconsapevolmente, un interrogativo: “Quando ero addetta alla comunicazione nello staff di Chavez, ho assistito a diverse conferenze con vari protagonisti politici internazionali. Il presidente era molto coinvolgente e sicuramente apprezzato. Personalmente non ho mai assistito a colloqui privati con il M5S e tanto meno con i loro rappresentanti.”
Poi Suarez si sbilancia: “Alla notizia del quotidiano spagnolo sono rimasta alibita. Chavez era per il popolo, ha fatto degli errori, certo, ma era uno del popolo. Difficile solo pensare di aver finanziato illecitamente un’altro partito, estero per giunta… I colloqui con il Movimento erano sporadici e tecnici quanto rari. Strettamente orientati alle idee politiche per il benessere dei rispettivi paesi.”
E allora come possibile che questa notizia già prodotta nel 2010 sia rimbalzata d’attualità proprio adesso?: “Penso che sia una notizia falsa e infondata, come nel 2010. Il quotidiano ABC è stato irresponsabile, magari spinto da forze politiche contrastanti; è quello che offre la politica internazionale attuale, purtroppo… In verità anche il giornalista in questione – (parlando di Marcos Garcia Rey) – ha mostrato un documento del tutto falso; persino il logo del documento stesso è falso.”
Durante il tuo rapporto professionale alle dipendenze di Chavez, hai mai assistito o sentito di un incontro con un membro del M5S?: “Assolutamente! Anche perché tutti i rapporti in visita con delegazioni estere venivano ufficializzate. Come escludo rapporti in visita privata; il leader era già malato.”
Restano alcune domande che non trovano, ad oggi, risposte concrete. Chi ha voluto diffondere una notizia con una documentazione dai risvolti contraffatti? Perché? Come può un quotidiano non verificarne la veridicità di presunte informazioni?
A tal proposito abbiamo tentato di chiederlo ai diretti interessati; Marcos Garcia Rey sulla vicenda non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. Anche il quotidiano di destra spagnolo, ABC, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione in merito, e questo la dice lunga sulla veridicità delle informazioni e della professionalità di un mestiere sempre più da giornalai che da giornalisti.