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L’obbiettivo del presidente Zaia: “50 tamponi al giorno…”

| 2 Maggio 2020 | IL FORMAT

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, nella conferenza stampa di ieri, 1 maggio, annuncia un nuovo calo delle terapie intensive specificando che attualmente sono maggiori quelle non Covid rispetto ai contagiati.

“Questa mattina abbiamo fatto diverse riunioni. Con i direttori generali abbiamo parlato del piano tamponi e delle prime anticipazioni rispetto alle linee guida del comitato scientifico nazionale. Si identificano i parametri che saranno la nostra barra di controllo dell’andamento dei contagi e dei ricoverati”.

Tamponi, obiettivo 50 mila giornalieri

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“Sui tamponi abbiamo già depositato agli atti da mettere velocemente a regime che viaggia sui 30 mila tamponi al giorno. Diventerà operativo a settembre, prima dell’inizio della nuova ondata. Ad oggi possiamo arrivare a 12-13 mila giornalieri. Abbiamo deciso di acquistare 3 macchine per dotare gli hub di Treviso, Vicenza e Venezia. C’è già a Padova e Verona la sta già comprando. Per ogni macchina si producono 9 mila tamponi al giorno. Con questo piano molto ambizioso arriveremo a 50 mila al giorno. Abbiamo chiesto a tutte le Ulss i nominativo di chi è già formato e puntiamo a formarne altri per poterli processare tutti. Attualmente c’è un’attendibilità del 95%”.

Parametri nazionali

“A livello nazionale vogliono identificare degli indicatori che decideranno se tornare al lockdown o zone rosse. Auspichiamo che i parametri siano affrontabili. Si parla dei contagiati come parametro ma chi non fa tamponi non li trova quindi i virtuosi sarebbero penalizzati. Bene questo parametro solo se paragonato alla quantità di tamponi fatti giornalmente”.

Tamponi case di riposo

“Abbiamo quasi ultimato il primo passaggio a tamponi nelle case di riposo. Tutti sono già stati sottoposti al test, procediamo con i tamponi, finiremo in 3-4 giorni”.

Riaperture e ordinanze

“Abbiamo parlato di riaperture e ordinanze. Sono fiducioso che si capisca che le nostre ordinanze non sono in contrasto con il DPCM ma vogliono portare un principio di buon senso e rispetto del cittadino. Sono regole che abbiamo apportato in risposta ad appelli dei cittadini. Le battaglie legali non servono a nulla, noi non cerchiamo prove muscolari o buttarle in politica. Il ministro Boccia sembra che abbia compreso le nostre volontà. Noi non ritiriamo nessuna ordinanza e le rinnoveremo cercando di trovare un percorso comune al governo. Una delle cose che ci contestano è la vendita di piante, fiori e articoli per bambini al mercato open air. Se la contestazione è questa rispetto alla mole di lavoro che abbiamo fatto direi che siamo a buon punto”.

Genitori al lavoro. E i figli?

“Ci saranno un milione e 200 mila lavoratori che torneranno al lavoro il 4 maggio. Siamo preoccupati per i minori che non potranno essere assistiti dai genitori che torneranno al lavoro. Ci vuole una misura d’emergenza subito. L’appello al ministro della Scuola per attivare tutte le misure possibile. Dall’altro al governo per sostenere congedo parentale o bonus baby sitter. Grest, centri estivi ed altre realtà ci hanno dato disponibilità per creare una rete sociale per una gestione dei bimbi”.

Aperture dopo il 4 maggio

“Aperture: situazione in progress. Stiamo discutendo sulle modalità da attuare e le scelte da portare avanti da dopo il 4 maggio. Vi ricordo che il Veneto con questa crisi perde circa 50 mila posti di lavoro. Pensate a quanti studenti avevano programmato la stagione per pagarsi gli studi. Turismo e servizi alle persone, ristorazione e bar perde 35 mila posti di lavoro sui 50 totali. Sembra che ai cittadini tedeschi sia stata data disposizione per non programmare vacanze fino al 15 giugno, ulteriore problema. Dobbiamo fare promozione turistica e spiegare che chi viene in Veneto arriva nella regione più sicura”.

Fase 3 a Vò

“Partita fase 3 di Vò. Si fa anche mappatura genetica. Questo servirà per capire qual è stata l’evoluzione, quali sono le persone che hanno gli anticorpi neutralizzanti e per capire se ci sono state mutazioni”.

Veneto può aprire tutto

“Il Veneto può aprire tutto, l’importante è la responsabilità. Il virus se ne andrà, ricomparirà in autunno. Mascherina fondamentale. L’importante è non farsi male nella fase intermedia. Se vuoi star fuori di casa cerca di rispettare le regole. A 20 giorni dalle prime riaperture non ci sono stati incrementi, è un dato molto positivo”.

TAG: #Covid-19, politica, sicurezza, veneto
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