La canzone, dopo un inizio incentrato maggiormente sulla rabbia, sul desiderio di evasione e sulla volontà di porre fine alle menzogne di un’esistenza monotona e ripetitiva (Crescere è fingere o fingere è ciò che sogniamo da ragazzi?), assume, nella seconda parte, una tonalità più intima e desolata. Emerge con chiarezza che anche la vita dei sogni ha i propri limiti e che il concetto di felicità è qualcosa di molto più ampio di quanto immaginato.
I’ll miss the playgrounds and the animals and digging up worms
Mi mancheranno i parchi in cui giocare, gli animali e i vermi da dissotterrare
I’ll miss the comfort of my mother and the weight of the world
Mi mancheranno l’amore materno ed il peso del mondo
I’ll miss my sister, miss my father, miss my dog and my home
Mi mancheranno mia sorella, mio padre, il cane e la mia casa
Yeah I’ll miss the boredom and the freedom and the time spent alone
E sì, mi mancheranno la noia e la libertà ed il tempo passato da solo
Nella vita dei sogni, quella della Parigi delle auto di lusso e della droga e delle belle donne, dove al primo posto sono la realizzazione di sè e la soddisfazione dei propri istinti, tornano alla mente i ricordi dell’infanzia e di un passato volutamente dimenticato. Uno dopo l’altro. E torna alla mente la sensazione di una pace che ora, molto probabilmente, non c’è più. E torna alla mente il verde, la natura e la protezione della famiglia. E torna alla mente la semplicità con le sue piccole cose, il peso del mondo e i grandi affetti. E in questo clima, forse, si tingeranno i pensieri anche di un’idea di felicità che aveva in sè tutte le risposte ai grandi dubbi, dove, oltre alla natura e alla famiglia, c’era anche molto spazio per se stessi e per la noia e la libertà, con le grandi compagnie della natura e dell’immaginazione.
Inizia quindi a sgretolarsi il mito della rockstar e la classica nostalgia di un tempo senza rabbia infonde il timore che le scelte appena effettuate possano rivelarsi pericolose.
But there is really nothing, nothing we can do
Ma non c’è proprio niente, niente che possiamo fare
Love must be forgotten, life can always start up anew
Dobbiamo dimenticare l’amore, la vita può sempre ripartire da zero
The models will have children, we’ll get a divorce
Le modelle avranno bambini, noi divorzieremo
We’ll find some more models, everything must run its course
Troveremo altre modelle, tutto deve seguire il suo corso
Di nuovo, come nell’avvicinamento al chorus nella prima parte del brano, chi canta sembra volerci comunicare che la scelta degli eccessi, nonostante tutto, è la migliore e l’unica possibile. E se i pensieri possono condurre a un passato sereno con cui instaurare un dialogo più sano, la verità è che adesso non si può più tornare indietro perchè tutto è già stato scritto: everything must run its course, suonano le parole del brano. Conviene quindi allontanare i ricordi, dimenticare l’amore della famiglia e guardare in avanti, perchè la vita (una vita senza legami e basata solo sull’eterno presente) può sempre ricominciare in ogni momento. Se dalle modelle divorzieremo, ne troveremo altre ancora e il ciclo continuerà inesorabile. Non c’è tempo per fermarsi agli affetti e alle comodità di una vita tranquilla. Lo scopo è evitare le responsabilità dell’età adulta e prolungare al massimo la rabbia adolescenziale, nella droga e nello sfogo dei propri impulsi.
Ma è veramente così facile dimenticarsi dell’amore e ricominciare da zero? E’ veramente così facile allontanare i ricordi dalla propria coscienza? A cosa può condurre una vita di eccessi e senza radici? Non è che nel momento in cui si inizia a pensare alla propria fragilità emergono le prime vere contestazioni della propria scelta?
Forse l’auto-convinzione che la strada della rockstar sia la migliore e l’unica possibile comincia a vacillare. E il tanto detestato concetto di finzione inzia a dire la sua persino in merito a questo.