E’ incredibile come la vita può cambiare da un momento all’altro. Come può diventare lieve o aggressiva, sconvolgendo i parametri abituali che determinano il quotidiano della nostra esistenza.
Ebbene uno di quei parametri, quando viene destabilizzato, potrebbe anche indurre a riflessioni più blasfeme. Ed io, onestamente, alla notizia della tua scomparsa, sono stato tanto blasfemo.
Ragazza semplice, umile, accattivante, ironica e professionale ho avuto il piacere di conoscerti durante una diretta telefonica mentre conducevi un programma radiofonico. Quante risate… E sui social.
Eri l’amica di tutti, amatissima proprio per la tua semplicità. Eri quella che sotto ogni tua uscita sui social, rispondevo: “Me Susà: mo famm nu cafe!” e tu, puntualmente, rispondevi con una faccina sorridente.
Ma che cavolo! Questa volta l’hai davvero fatta grossa. Andartene così, senza nemmeno scrivere una delle tue… Ma la cosa che mi rompe più di tutto, è proprio il fatto che non posso più postare il mio solito commento: “Me Susà: mo famm nu cafe!”.
Avrei voluto dirti tante cose, anche qualche parolaccia. Così…in amicizia. Ma tu hai preferito uscire di scena in silenzio. Senza lode e senza infamia. Ma una cosa è certa: chi ti ha conosciuto, anche solo virtualmente, sentirà il vuoto della tua presenza. Un vuoto che nessuno potrà mai riempire.
Va bene, te ne sei andata: “Ma mo, chi la da fa stu cafe?”