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Bill Gates, Oms e 5G, cosa si nasconde dietro il Coronavirus?

| 4 Aprile 2020 | TECNOLOGIA

Non sono il primo e per fortuna nemmeno l’ultimo, che scrive un articolo su questo scottante argomento. Il compito del giornalista (non di parte) è quello di cercare la verità in profondità.

Partiamo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), l’autorità globale più importante per quanto concerne la salute, il contrasto alle malattie e la tutela di corretti stili di vita. Per il biennio 2016-2017, ha utilizzato un budget da quasi 4 miliardi e mezzo di dollari. Tuttavia, come scrive La Verità, esso è stato per l’87% finanziato da contributi di aziende private che hanno coperto la graduale ritirata dei finanziamenti degli Stati ma sono stati in larga misura vincolati alla realizzazione di progetti commissionati dagli stessi donatori.

Si parla di finanziamenti earmarked, ovvero condizionati al rispetto di una precisa agenda. E come scrive il quotidiano milanese, citando dati del British Medical Journal, “nel 2017 l’80% dei fondi ricevuti dall’agenzia Onu era earmarked“. Tra i finanziatori dell’Oms, “a fare la parte del leone è la creatura di Bill Gates: la Bill & Melinda Gates Foundation (che vanta un patrimonio da 40 miliardi di dollari) ha destinato all’Oms quasi 444 milioni nel 2016, di cui circa 221 vincolati e quasi 457 milioni nel 2017, di cui 213 vincolati a programmi specifici”. Risultando il secondo donatore singolo dopo il governo degli Stati Uniti e davanti al Regno Unito.

Bill Gates si è in particolare concentrato sulla somministrazione dei vaccini nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto africani, affiancando all’impegno per l’Oms quello da finanziatore leader della Gavi Alliance, una partnership pubblico-privata emanazione della sua fondazione che non si limita a portare avanti la benemerita campagna delle vaccinazioni ma punta al tempo stesso a “plasmare” i mercati dell’immunizzazione nei Paesi oggetto d’intervento.

Gavi Alliance

E sul ruolo non limpido di Bill Gates hanno avuto modo di esprimersi anche importanti personalità e istituzioni legate al mondo della sanità. Prima tra tutti nel 2013, Medici senza Frontiere, come segnalato in Immunità di legge, saggio frutto di una collaborazione tra il chirurgo e saggista Pierpaolo Dal Monte e “Il Pedante”, che ha accusato Gavi di imporre ai Paesi destinatari degli aiuti prezzi artificiosamente gonfiati per i vaccini, che finivano per alimentare regalie a multinazionali come Bayer e Novartis.

A Msf ha fatto seguito Antoine Flahault, direttore dell’Istituto di Sanità Globale della facoltà di medicina dell’Università di Ginevra, secondo cui “oramai l’Oms è costretta a tenere conto di quello che Gates ritiene prioritario” e che ritiene, ad esempio, eccessiva la pretesa di Gates di vincolare fondi consistenti all’ampliamento della lotta alla polio in una fase che vede la malattia quasi debellata e nuove potenziali epidemie insorgere.

Come segnala Repubblica, tra il 2016 e il 2017 l’Oms ha destinato alla lotta alla polio, malattia oramai resa inoffensiva, “ben 894,5 milioni di dollari. Dieci volte di più che alla prevenzione dell’Aids, la quarta causa di mortalità nei paesi poveri”. La storia continua: nel corso di una conferenza nel 2018, il miliardario aveva previsto la diffusione di un nuovo virus.

In un intervento tenutosi il 27 aprile del 2018 durante la conferenza annuale sui programmi educativi della Massachusetts Medical Society a Boston, aveva predetto che la diffusione di un nuovo virus pandemico nel sud dell’Asia avrebbe potuto uccidere 30 milioni di persone in sei mesi. Non è finita, qualche tempo fa La Health Impact News e Economic Times India riportavano come la Bill & Melinda Gates Foundation sia stata messa sotto accusa per questioni riguardanti i vaccini.

Tutto è nato da un esposto presentato da alcuni cittadini indiani contro l’Oms, la Gates Foundation e il PATH (Program for Appropriate Technology in Health), accusati di avere sperimentato vaccini su una popolazione assolutamente non informata, vulnerabile e analfabeta, senza fornire né alle famiglie né alle ragazzine le informazioni idonee ad ottenere appunto un consenso informato, senza dare informazioni sui potenziali eventi avversi di quei vaccini e senza garantire alcuna sorveglianza post-vaccinale.

La notizia è stata resa pubblica in prima battuta dell’Economic Times India in un articolo con il quale si spiegava che erano stati effettuati test su 16.000 bambine di una scuola tribale nell’Andhra Pradesh, utilizzando il vaccino per il papilloma virus (HPV), nella fattispecie il Gardasil. Nel giro di qualche settimana l’inchiesta ha fatto il giro del mondo.

Secondo l’articolo scritto da KP Narayana Kumar, entro un mese dalla vaccinazione molte delle bambine si sono ammalate e un po’ di tempo dopo cinque di esse sono morte. Altre due bambine sono risultate decedute a Vadodara, nel Gujarat, dove altre 14.000 ragazzine erano state vaccinate con un altro vaccino HPV, il Cervarix prodotto dalla GlaxoSmithKline (GSK).

La cosa sconcertante che sarebbe emersa è che molti dei consensi informati erano stati firmati illegalmente o dai custodi delle residenze dove stavano le studentesse o da familiari analfabeti. Tutto ciò è stato scoperto solo quando gli attivisti dell’associazione SAMA, un gruppo a tutela della salute delle donne, ha deciso di investigare per scoprire cosa era accaduto.

L’articolo spiega anche che 120 ragazzine sono state male, con sintomi che variavano dalle crisi epilettiche a forti dolori di stomaco, mal di testa e cambiamenti dell’umore. Spostiamoci in Pakistan e andiamo a leggere cosa scriveva l’Express Tribune da Islamabad. E’ stata messa in piedi un’inchiesta governativa che ha scoperto come “il vaccino antipolio per bambini finanziato dalla Global Alliance for Vaccination and Immunisation stia causando morti e disabilità in alcune regioni, tra cui il Pakistan”.

Addirittura la Prime Minister’s Inspection Commission (PMIC) avrebbe raccomandato al primo ministro Yousaf Raza Gilani di sospendere immediatamente tutti i tipi di vaccino forniti dal GAVI. Secondo l’Express Tribune, le principali vaccinazioni incriminate erano l’antipolio e il vaccino pentavalente che si sospettano essere la causa di morti e disabilità in Pakistan, India, Sri Lanka, Bhutan e Giappone.

Da sottolineare come il GAVI sia finanziato dal Bill and Melinda Gates Children’s Vaccine Program, dalla International Federation of Pharmaceutical Manufacturers Association, dalla Rockefeller Foundation, dall’United Nations Children’s Fund (UNICEF), dall’Oms e dalla Banca Mondiale. Il rapporto della commissione asseriva poi che i vaccini non risultavano testati in laboratorio per confermarne efficacia e sicurezza.

Ma non è finita qua. Nel 2012 Ramesh Shankar Mumbai, redattore per il sito web Pharmabiz, ha riportati come due medici indiani avessero accusato la Gates Foundation e l’Oms di mancanza di etica. Mumbai ha raccontato come i dottori Neetu Vashisht e Jacob Puliyel del Dipartimento di Pediatria del St. Stephens Hospital a Delhi avessero lanciato dure accuse in uno studio comparso nell’aprile di quell’anno sull’Indian Journal of Medical Ethics rimproverando una totale mancanza di trasparenza.

Gli autori dello studio facevano notare come l’incidenza di paralisi flaccida fosse aumentata in proporzione all’aumentare delle dosi di vaccino antipolio somministrate e come i bambini con quel tipo di paralisi avessero un rischio doppio di morire rispetto al rischio prodotto dalla polio dovuta a virus selvaggio. E il 5G? Un giro d’affari enorme, con introiti stimati, per il 2026, pari a 1307 miliardi.

5G

La monumentale istallazione rappresenterebbe la più massiccia concentrazione al mondo di antenne: solo a Wuhan sono state installate 30.000 nuove antenne wireless di quinta generazione (3.000 nuove Stazioni Radio Base e ben 27.000 nuove mini-antenne a microonde millimetriche. A nulla sono servite le grida di allarme lanciate dal mondo medico-scientifico.

Città intelligenti, case automatizzate, industrie robotizzate, sistemi di sicurezza e controllo più efficienti, servizi e oggetti come automobili, TV, elettrodomestici fino ai piccoli oggetti di uso quotidiano come pannolini per bambini, cartoni del latte, spazzole per capelli, vestiti e scarpe: tutto conterrà antenne o microchip. Si proprio i microchip.

Sempre il cofondatore di Microsoft Bill lancerà capsule impiantabili – chiamati anche microchip –per mostrare chi è stato testato per il coronavirus e chi è stato vaccinato contro di esso. Non è un film di fantascienza. Il magnate della tecnologia ha rivelato il “programma” durante una sessione di Reddit “Ask Me Anything”, qualche giorno fa, mentre rispondeva alle domande sulla pandemia di Coronavirus COVID-19.

Come funziona la schedatura tramite microchip Gates stava rispondendo a una domanda su come le aziende saranno in grado di operare mantenendo le distanze sociali e ha affermato che “Alla fine avremo alcuni certificati digitali per mostrare chi si è ripreso o è stato testato di recente o quando abbiamo fatto il vaccino” I “certificati digitali” a cui Gates si riferiva sono “QUANTUM-DOT TATTOOS” impiantabili nell’uomo su cui i ricercatori del MIT e della Rice University stanno lavorando come un modo per tenere un registro delle vaccinazioni.

TAG: 5G, Bill Gates, coronavirus, Oms
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