Oggi il bilancio del Covid-19 sta pesando fortemente su tutte le nazioni, nessuna esclusa, dall’Italia fino all’Australia, nessuno sfugge a questo “mostro”.
Oltre all’economia, chi ha subito un durissimo colpo in questo periodo è lo sport.
Nel giro di 2 mesi sono stati fermate tutte le competizioni sportive, dal calcio passando per il basket, il tennis, fino ad arrivare anche ai motori (Formula 1 e moto GP).
Anche il Giappone, dopo un tentativo di resistenza si è dovuto arrendere nel rinviare le Olimpiadi al 2021.
Discorso analogo per gli europei di calcio.
Troppi contagi in giro per il mondo
Rugani, Reina, Goberth, Pezzella ecc sono solo alcuni nomi altisonanti dei contagiati da Covid-19.
A causa dell’emergenza, Juve e Barcellona, hanno deciso di decurtare parte dello stipendio ai tesserati.
I bianconeri hanno rinunciato al 30% dello stipendio per due mesi, i blaugrana al 70%.
Anche la Formula 1 e il Moto GP che sarebbero dovute iniziare 3 settimane fa, hanno rinviato tutti i gran premi.
Un virus silenzioso che è riuscito a mettere in ginocchio tutte le potenze mondiali e che sta scavando all’interno della nostra economia.
Il Calcio, cosi come quasi tutti gli sport, ha subito una perdita incalcolabile.
Con la perdita dei diritti tv e degli introiti degli stadi, le società dovranno rivoluzione il modo di fare mercato.
In tutta Europa si varano idee complesse e completamente diverse su come portare al termine le varie stagioni.
L’Italia ad esempio, valuta varie ipotesi per il campionato 2019/2020, se non dovesse riprendere, o si annullerebbe o la Juventus sarebbe campione d’Italia.
Dalla Premier League arriverebbe la beffa più clamorosa.
ll Liverpool, con ben 25 punti in più dal City secondo, non vincerebbe il campionato poiché, nel Regno Unito, se un campionato non viene portato a termine, per regolamento viene annullato.
Complicata anche la situazione Europea, con Champions League ed Europa League che non possono assolutamente riprendere.
Una situazione di crisi che non si vedeva dai tempi del dopoguerra.
Lo sport ripartirà prima o poi, in un modo o nell’altro, ciò che resta impossibile è dimenticare questo momento che ha creato cicatrici in milioni di persone.
Situazione che ha pero anche unito miliardi di individui, anche tifosi di altre fazioni, contro un nemico comune, cosi come recitava lo striscione del San Paolo:
“Nelle tragedie non c’è rivalità, uniti contro Covid-19”.