
Dall’ergastolano Lino Mazzarella a Patrizia Bottaro per uccidere Angelo Sparatore.
Un’ambasciata uscita da un incontro familiare tra Alessio Attanasio e l’allora moglie Patrizia Bottaro, figlia del boss Salvatore Bottaro, per uccidere Angelo Sparatore, fratello del pentito Concetto.
Un omicidio talmente perfetto che a pagare con il carcere, classica regola mafiosa, sono stati altri. Tant’è che la signora Patty “Bottaro – Attanasio” – per gli amici – è a piede libero come Vito Fiorino.
Da anni si parla dell’omicidio di Angelo Sparatore, fratello del collaboratore di Giustizia Concetto Sparatore, ma mai fino ad oggi i nomi del commando erano stati pubblicati.
Nonostante a marzo si terrà una nuova udienza del processo, come abbiamo riportato nel precedente articolo, sul banco degli imputati mancano tre personaggi importantissimi.
L’ergastolano Lino Mazzarella e il pregiudicato a piede libero Vito Fiorino, entrambi con la funzione da “palo” e Patrizia Bottaro, ‘detta Patty’, che ha portato il messaggio dell’omicidio di Attanasio a Lombardo.
Il collaboratore di giustizia Salvatore Lombardo, detto Puddisinu, raccontò a proposito dell’omicidio Sparatore che lui e Luciano De Carolis entrarono in azione tra le ore 8 e le 8:05 in Via Gaetano Barresi, per uccidere con diversi colpi di pistola calibro 9 Angelo Sparatore, fratello del pentito Concetto Sparatore, che tutti nell’ambiente malavitoso e familiare chiamavano Salvo.
Il collaboratore di giustizia Lombardo ha dichiarato che a ordinare l’omicidio di Anagelo Sparatore sarebbe stato direttamente il capomafia al 41bis, Alessio Attanasio”.
Al collaboratore di giustizia Concetto Sparatore furono offerti 200 mila euro per tacere sul nome del boss Salvatore Bottaro, suocero di Attanasio, ma Sparatore rifiutò l’offerta è fece il nome di Bottaro.
A quel punto Alessio Attanasio, detenuto presso il penitenziario di Vibo Valentia, mandò l’ambasciata dell’omicidio attraverso la moglie Patrizia Bottaro ‘detta Patty’, che era andata a fargli visita, direttamente a Lombardo.
L’omicidio venne pianificato nei massimi dettagli al punto che a tutt’oggi alcuni personaggi sono ancora a piede libero.
Risultano dai verbali dei collaboratori di giustizia, Rosario Piccione “u raggiuneri” e Salvatore Lombardo “piddusinu”.
Per chi volesse ancora fare “orecchie da mercante”, Piccione dal 2002 continua a collaborare con la giustizia e ultimamente ha testimoniato nel processo finito in una istanza del Presidente della Commissione Antimafia ARS, Claudio Fava, inviata al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. (leggi qui).
La notte prima dell’omicidio Lombardo e De Carolis ricevuta l’ambasciata, inviata da Alessio Attanasio, si sarebbero appostati sotto l’immobile in cui risiedeva Angelo Sparatore, dormendo all’interno di un furgone Fiorino delle Poste Italiane per poi ucciderlo “coperti” da Lino Mazzarella e Vito Fiorino.
Il boss Alessio Attanasio non appena scarcerato dal Penitenziario di Vibo Valentia, riunì Lombardo e De Carolis per complimentarsi dell’ottimo lavoro anche a nome del boss Salvatore Bottaro.
Speriamo che le forze dell’ordine di Siracusa possano chiudere questa vicenda al più presto e che la burocrazia non arresti il suo operato.
La provincia di Siracusa ha bisogno di altri procuratori e giudici per le indagini preliminari che seguano l’esempio del dott. Nicola Gratteri, altrimenti la terribile ondata di estorsioni, spaccio e intimidazioni diventerà ancora più inarrestabile.