
I jihadisti hanno attaccato una città nel nord del Burkina Faso e ucciso 35 civili, la maggior parte sono donne, e gli scontri con le forze di sicurezza hanno causato la morte di 80 jihadisti, è quanto annunciato dal presidente della nazione dell’Africa occidentale.
Secondo una dichiarazione militare la violenza scoppiata nella città di Arbinda, nella regione del Sahel vicino al confine con il Mali, è durata diverse ore. Sono stati uccisi anche sette membri delle forze di sicurezza che hanno risposto al fuoco.
Gli attacchi jihadisti sono frequenti nell’area, ma il bilancio provvisorio rilasciato martedì sera non ha precedenti. http://www.ap.org/
“L’azione eroica dei nostri soldati ha permesso di neutralizzare 80 terroristi”, ha dichiarato il presidente Roch Marc Christian Kabore. “Questo attacco barbaro ha provocato la morte di 35 civili, la maggior parte delle quali donne”.
Non è stato immediatamente chiaro dove fossero le donne al momento dell’attacco e perché così tante persone siano morte. Non vi è stata rivendicazione immediata di responsabilità per l’attacco. Un certo numero di gruppi estremisti islamici è noto per operare nel Burkina Faso, sebbene generalmente non si facciano avanti quando le vittime civili sono elevate.
Per anni al Burkina Faso è stato risparmiato da atti di estremismo islamico che, diversamente, si è visto da tempo oltre il confine in Mali, dove è stato necessario un intervento militare a guida francese nel 2013 per rimuovere i jihadisti dal potere in diverse città importanti.
Ma tutto è cambiato con un paio di attacchi mortali nel 2016 e nel 2017 nella capitale di Ouagadougou, entrambi colpiti da punti popolari tra gli stranieri. Frequenti attacchi nel nord e nell’est del paese hanno già sfollato più di mezzo milione di persone, secondo il rapporto delle Nazioni Unite.
Sono 37 i civili uccisi nel mese scorso quando sospetti jihadisti hanno teso un’imboscata contro un convoglio che trasportava impiegati della società mineraria canadese Semafo nel Burkina Faso orientale.
Mentre i militari del Burkina Faso hanno ricevuto addestramento dall’ex colonizzatore francese e dagli Stati Uniti, finora non sono riusciti a arginare l’ondata di violenze estremiste.