Tutti possono essere colpiti dal dramma della depressione. Soltanto tra le Forze dell’Ordine i suicidi nel quinquennio 2014-2019, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale suicidi Forze dell’Ordine (Onsfo) dell’Organizzazione non Governativa Cerchio Blu, sono stati 255. Di cui 28 nel 2017, 29 nel 2018 e 57 al 16 dicembre di quest’anno. Più di un caso a settimana.
Data la gravità, i membri del Tavolo Tecnico istituito dall’Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi (Enpap) sulla sicurezza sul lavoro, sottolineano l’importanza di riflettere con urgenza su quanto è possibile fare per prevenire anche questi gesti drammatici. “Chi opera nel mondo delle Forze dell’Ordine – puntualizza Fabio Lucidi, preside della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università ‘Sapienza’, tra i membri del tavolo tecnico Enpap per la sicurezza sul lavoro – è sottoposto a stress importanti, legati all’articolazione, all’organizzazione, alla delicatezza del lavoro. Da una parte sono collegati alle richieste implicite alla vita militare, necessariamente caratterizzata da una elevata richiesta di impegno e da un basso livello di controllo interno all’individuo sulle scelte da compiere. Dall’altra, alle condizioni ambientali in cui questo lavoro si svolge, spesso in scenari estremamente complessi”.
Su questi aspetti c’è “una sempre maggiore consapevolezza da parte degli Organi preposti, ma le iniziative esistenti devono essere rafforzate. Sul piano delle azioni concrete dal Gabinetto del ministro, dalla Sanità militare, dallo Stato Maggiore dell’Esercito si notano importanti segnali di attenzione al ruolo della Psicologia e al contributo scientifico e operativo che viene dalla nostra disciplina”.
Un dramma, che caratterizza la nostra società frenetica, coinvolgendo qualsiasi professione. Gli ultimissimi dati devono fa riflettere prima, che sia troppo tardi: ogni 40 secondi qualcuno nel mondo si toglie la vita, con il suicidio che è la seconda causa di morte tra i 15 e i 29 anni. Lo ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
In Italia la depressione colpisce circa 3,5 milioni di persone, ma solo una su due riceve un trattamento corretto e tempestivo. Riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la prima causa di disabilità a livello globale, la depressione, nel nostro Paese, ha un costo sociale dovuto a ore lavorative perse pari a 4 miliardi di euro l’anno, e ogni paziente costa al Servizio Sanitario Nazionale 5.000 euro annui in diagnosi e cure. Inoltre, in un convegno “Sfide e prospettive in psichiatria infantile e dell’adolescente”, di qualche mese fa veniva sottolineato, che 8 ragazzi su 10 hanno una qualche forma di disagio psicologico, più o meno grave.
Ma meno di uno su 10 si dice disponibile a parlarne con un esperto. Una recente ricerca pubblicata sul Journal of Abnormal Psychology, sottolinea l’aumento tra i giovanissimi i disturbi mentali, come ansia e depressione. Lo studio è stato condotto da Jean Twenge, autrice del libro “iGen” e docente di psicologia presso la San Diego State University; ha coinvolto oltre 200.000 adolescenti di 12-17 anni tra 2005 e 2017, e quasi 400.000 adulti di 18 anni o più per un periodo che va da 2008 a 2017.
Il tasso di individui che hanno riferito sintomi depressivi è aumentato del 52% negli adolescenti tra 2005 e 2017 (passando dall’8,7% al 13,2% dei teenager) e del 63% tra i giovani adulti di 18-25 anni tra 2009 e 2017 (passando dall’8,1% al 13,2%). C’è stato anche un aumento del 71% dei giovani adulti che hanno lamentato forte stress (dal 7,7 al 13,1%) e del 43% del tasso di giovani che hanno dichiarato di pensare al suicidio (dal 7 al 10,3% dei giovani).
Inoltre, per l’OMS al primo posto nella classifica delle problematiche legate alla salute mentale globale c’è la depressione, che non conosce distinzioni di tipo socioeconomico, perché colpisce indistintamente tutti. Soltanto da poco si sta prendendo in seria considerazione (grazie anche agli studi medico-scientifici) la pratica dello Yoga, Meditazione, come sentiero verso la guarigione. La meditazione aiuta in maniera naturale a combattere ansia e depressione.
Stando ai risultati di una ricerca pubblicata qualche anno fa, dalla Johns Hopkins University School of Medicine sulla rivista JAMA Internal Medicine sarebbero sufficienti 30 minuti di esercizio giornalieri per migliorare il proprio stato di salute. Secondo quanto riferito dal Dr. Madhav Goyal della Division of General Internal Medicine della Johns Hopkins University School of Medicine, gli effetti della meditazione su disturbi quali ansia e depressione sarebbero maggiori rispetto a quanto si crede.