
Dal governo Conte-bis è stato annunciato un cambio di rotta nelle politiche migratorie, il nuovo governo pare voglia distaccarsi completamente dalla politica di chiusura dei porti, politica estremamente rigida dell’ex Ministro dell’Interno Salvini.
Conte, anche durante il discorso per la fiducia, ha dichiarato di voler prendere le distanze dall’approccio emergenziale riformando il decreto sicurezza allineandosi con quanto indicato anche dal Presidente Mattarella, auspica nuovi canali umanitari europei, investimenti in Africa e nuove politiche d’integrazione.
Conte ha voluto porre l’accento su umanità e mitezza, probabilmente perché l’obiettivo finale è quello di portare l’immigrazione sul piano di una “amministrazione ordinaria”.
Conte ha dichiarato “L’epocale fenomeno migratorio va gestito con rigore e responsabilità, perseguendo una politica modulata su più livelli, basata su un approccio non più emergenziale, bensì strutturale, che affronti la questione nel suo complesso” concludendo con “lotta alla tratta, integrazione e rimpatri”.
Il nuovo governo però ha promesso delle rettifiche poco rilevanti dei decreti sicurezza, l’attesa forse è che ogni volta venga dichiarato incostituzionale tramite ricorso, come già successo nel caso dell’Open Arms, rendendo così i decreti inefficaci.
Il Premier ha anche parlato di riforma della legge sulla immigrazione e, sulla cittadinanza e di investimenti per l’integrazione e la Commissaria russa Ursula von der Leyen ha promesso un nuovo patto sull’immigrazione.
Al di là delle promesse per un futuro più umano, in queste settimane gli sbarchi e i soccorsi non si sono mai fermati. La nave Alan Kurdi vede la fine del suo viaggio con lo sbarco degli ultimi 5 immigrati a Malta; il governo maltese dichiara che è stato raggiunto un accordo con due paesi europei e “dopo colloqui con la Commissione Europea, Malta ha deciso di partecipare ad una soluzione europea che sbloccasse l’impasse offrendo la possibilità dello sbarco”.
Il Viminale aveva negato lo sbarco e Matteo Orfini, esponente del PD dichiara “Il primo atto del nuovo governo è chiudere i porti alla Alan Kurdi che è ancora in mare con solo 5 naufraghi a bordo. Così non va bene, per niente. Cacciare Salvini e tenersi le sue politiche non mi pare geniale.
Chiedo al governo di correggere subito questo errore” ciò nonostante, la Ocean Viking, nave della Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere, è in acque internazionali in attesa del permesso di entrare in acque italiane e del permesso di sbarco. La Libia ha dato la possibilità di sbarcare a Tripoli ma il ponte di comando ha rifiutato chiedendo nuovamente aiuto a Malta e Italia.
Zingaretti dichiara “La Ocean Viking deve sbarcare senza sa e senza me”. Attualmente sono 84 i profughi sulla nave e vi sono minori e donne incinta, attendiamo sviluppi sul tema principe della politica salviniana.