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Intervista al Prof Barone, Docente presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila

| 6 Settembre 2019 | ESTERI
intervista Prof Barone missione umanitaria Congo

Al ritorno dalla sua missione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo, il Prof Francesco Barone, Docente preso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila, ha voluto condividere la sua esperienza con ilFormat.info e con i suoi lettori.

Ecco qua l’intervista.

Prof. Barone, lei è tornato da pochi giorni da Goma. Come considera i risultati di questa ennesima missione umanitaria?

Prof Barone: “I risultati conseguiti sono da ritenere assolutamente positivi”.

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Quali sono stati gli interventi?

Prof Barone: “Gli interventi sono stati diversi. Unitamente a Gianluigi Zauri, Ramona Torretta e Mara Longo, ho consegnato cibo, vestiti, scarpe e medicine agli orfanotrofi “Mama wa wote” e “Flamme d’amour”. Abbiamo continuato con le nostre azioni di aiuto presso il Centro che ospita gli ex bambini soldato. Abbiamo provveduto a pagare le spese sanitarie per consentire le dimissioni dei bambini ricoverati in ospedale e impossibilitati a pagarle. E’ stato inaugurato il Centro “Kwetu-gli amici di Francesco”. Tale struttura sorge nel quartiere Mugunga in una zona periferica della città di Goma, in cui vivono molte famiglie povere. Una sezione del Centro è stata dedicata a Giuseppe Cristofaro. Nella stessa struttura, abbiamo consegnato decine di quintali di riso, fagioli, sapone e sale. Tutte le attività del suddetto Centro saranno coordinate dai referenti del posto, Benvenue Kasole e Rachel Belagamire. Inoltre, abbiamo organizzato un evento di solidarietà nel quartiere Karisimbi, al fine di consegnare i panini ed altri viveri ad oltre 500 bambini. Abbiamo consegnato cibo, biscotti, bevande e vestiti ai bambini di strada. Sono state intraprese azioni di gioco e di divertimento con i bambini. Il tutto, in un clima di amicizia e rispetto reciproco”.

Leggi anche: La verità sull’Africa del XXI secolo, per non restare indifferenti

Come considera l’esito dell’incontro con Denis Mukwege?

Prof Barone: “E’ stato un incontro molto interessante, al quale, unitamente al sottoscritto ha partecipato anche Benvenue Kasole. Si è parlato di progetti di cooperazione internazionale e ribadito ancora una volta gli importanti significati della pace e dei diritti umani. Il no alla violenza sulle donne e il no allo sfruttamento dei bambini e delle bambine sono stati gli argomenti centrali della nostra conversazione. Ho invitato il Premio Nobel per la pace 2018, Denis Mukwege per una visita in Abruzzo. E a proposito della giornata della pace e della solidarietà che si è tenuta a Bussi, il giorno 21 luglio, il Dottor Mukwege ha speso parole di elogio nei confronti degli organizzatori e per tutte le persone che hanno partecipato”.

Ha ricevuto due importantissimi riconoscimenti. Qual è il suo stato d’animo?

Prof Barone: “Sono contento e soddisfatto di tali riconoscimenti. Ricevere un certificato d’onore e di merito da parte del Sindaco e uno da parte del Vescovo della città di Goma non può lasciare indifferenti. Intendo condividere tali onoreficenze con tutte le persone che mi hanno aiutato nel corso di questi anni. E inoltre, con le volontarie e con i volontari che hanno aderito alle precedenti missioni e nell’utima. Come è noto, le zone in cui operiamo, sono a rischio, sia per quanto concerne la sicurezza, sia per quanto riguarda l’eventuale contagio da malattie. In questo preciso periodo abbiamo dovuto fronteggiare anche il rischio ebola. Per queste ragioni, la scelta di partire con lo scopo di aiutare le popolazioni che si trovano in condizioni di vulnerabilità, assume un valore umano ancora maggiore.

Cosa ritiene si possa fare per risolvere tali situazioni di povertà?

Prof Barone: “Come ho tentato di dire più volte, servono interventi incisivi e concreti da parte dei Paesi ricchi. Bisogna essere consapevoli che la condizione in cui vivono milioni di persone, dipende dalla profonda e ingiusta disparità. E’ intollerabile che una trentina di persone nel mondo possiedano la ricchezza equivalente a quella di oltre due miliardi di persone. E’ intollerabile che milioni di bambini non hanno accesso al cibo, all’acqua potabile, all’istruzione e non possono disporre delle più elementari cure mediche. Una società che non è in grado di difendere e tutelare i bambini è una società incivile e ingiusta”.

Quando pensa di ripartire per la prossima missione umanitaria?

Prof Barone: “Desidererei farlo presto. Molto presto”.

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