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Salvini ancora assente ai tavoli europei sull’Immigrazione

| 24 Luglio 2019 | POLITICA

Incontro informale a Parigi tenutosi il 22 luglio, argomento l’immigrazione. Sembra che l’Europa stia aprendo gli occhi, ma non il Ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini.

Tra i presenti l’Alto Commissario dell’Onu per i rifugiati Filippo Grandi e il direttore generale dell’Organizzazione mondiale delle migrazioni (OIM) nella persona di Manuel de Carvalho Ferreira Vitorino.

Al termine del vertice, 14 paesi europei si sono detti pronti e hanno sottoscritto l’accordo volto all’attivazione di un “meccanismo di solidarietà” che prevede il ricollocamento dei profughi soccorsi nel Mediterraneo.

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L’accordo formulato da Francia e Germania è stato ben accolto dai rappresentanti presenti e in particolar modo da Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo, Finlandia, Lituania, Croazia e Irlanda.

Obbiettivo principe era proprio quello di trovare un accordo preliminare che preceda il definitivo incontro previsto a Settembre in Malta. Lo scopo finale è la condivisone strutturata delle responsabilità in merito al soccorso e il ricollocamento degli immigrati provenienti dalla tratta principale utilizzata negli ultimi anni che è quella del Mediterraneo Centrale. Salvini si è limitato ad inviare una delegazione “tecnica” con la richiesta di opporsi alla proposta.

Il Ministro Matteo Salvini ha scelto di non presentarsi per l’ennesima volta e di continuare nel tentativo di far politica attraverso i social ribadendo che “noi non prendiamo lezioni da nessuno” e imponendo un no anticipato a qualsiasi accordo che fosse stato proposto in questa sede.

Questa ennesima chiusura da parte del Ministro non solo non permette all’Italia di far presente i reali problemi presenti sul territorio in materia di immigrazione, ma non permette una reale e concreta risoluzione per il problema stesso, perché appunto la responsabilità è dell’Europa, ma se non c’è dialogo nulla è fattibile.

Le condizioni di questo accordo, come il presidente francese Emanuel Macron ha dichiarato nella conferenza stampa al termine degli incontri, volge all’evitare che si apra un negoziato e un conseguente caso mediatico ogni volta che una nave si presta al soccorso nel Mediterraneo. L’Italia e Malta dovrebbero, come la legge già impone, aprire i porti e in seguito nel più breve tempo possibile è previsto un ricollocamento di tutti i richiedenti asilo.

Macron si è espresso anche in merito alla situazione in Libia sempre più preoccupante, ha condannato i bombardamenti contro i centri di detenzione e ha richiesto la liberazione degli immigrati detenuti.

Attualmente si stimano più di 5000 profughi all’interno delle carceri governative e non è chiaro quanti ne siano rinchiusi in centri non governativi.

Intanto Medici senza Frontiere(MsF) con Sos Mediterranèe hanno annunciato il loro ritorno in mare con la Ocean Viking, nave che batte bandiera norvegese e varcherà i mari in agosto. 100 mila euro sono arrivati direttamente dalla Francia per far sì che questo vichingo che può ospitare fino a 300 persone affronti le acque e le eventuali conseguenze del soccorso.

Joanne Liu presidente di MsF assicura che non riporteranno i profughi in Libia perché porto non sicuro e le persone stanno morendo. L’Acquarius (della Sos Mediterranèe) ha salvato circa 30mila naufraghi con la chiusura dell’attività nel 2018 poiché privata della bandiera da Gibilterra e Panama.

Nel mentre sono stati resi noti i dati relativi agli immigrati giunti in Italia. I dati sono stati diffusi dal Viminale e si dichiara che sono 2.144 le persone arrivate in Italia dal 1 gennaio al 10 giugno 2019, dato in calo rispetto all’anno scorso, ma dai dati di OIM si evince anche che la percentuale di morti in mare aumento fortemente: sono 543 le persone morte nel tentativo di raggiungere l’Europa, di queste 343 solo nel Mediterraneo centrale.

Quindi si evince che la percentuale di persone morte in mare è passata da 1 su 29 dell’anno scorso a 1 ogni 6 di quest’anno. È veramente dura non associare questo dato ai blocchi dei porti, delle navi delle ONG. Inoltre si sottolinea che non c’è il dato delle partenze, ma solo di chi mette piede su territorio italiano, quindi è altresì facile immaginare che la riduzione del numero di arrivi sia fortemente drogato dal numero di morti.

È quindi altresì inconfutabile che la politica del Ministro degli Interni sta producendo morte. Quantificabile.

TAG: Emmanuel Macron, Europa, immigrazione, Matteo Salvini, Ong, Onu, porti aperti, porti chiusi
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