
E’ il momento di far saltare tutto, anche Matteo Salvini si sta convincendo: è ormai un vero e proprio ‘tam tam’ quello che circola nella Lega. Non si tratta solo del pressing dei governatori del nord, irritati per lo stop sull’autonomia, o del malessere di qualche ‘big’.
Da tempo lo stesso Giorgetti confida ai suoi interlocutori che occorre ragionare sulla possibilità di aprire una nuova fase, anche perché questo è il ragionamento che avrebbe fatto in queste ore a più di un dirigente di via Bellerio, questo governo ha esaurito la sua spinta, rischia di impantanarsi. I nodi sul tavolo – dall’autonomia alla riforma fiscale e a quella sulla giustizia – restano per ora irrisolti. Ma la preoccupazione nella Lega è che non ci siano margini di scioglierli.
Ecco perché tra diversi ‘big’ si sta facendo strada l’ipotesi di arrivare al via libera sul dl sicurezza bis per poi tirare le somme se non arriva un cambio di registro – questa la tesi – da parte del Movimento 5 Stelle. Salvini ne avrebbe parlato con i suoi ministri in una riunione al Viminale proprio prima di partire per Helsinki. “Sarebbe come una liberazione”, spiega un dirigente della Lega. “Siamo ad un buon punto”, esulta un altro esponente del partito di via Bellerio.
Nel Carroccio c’è chi pensa che si possa andare al voto ad inizio ottobre (il 6 è la data cerchiata in rosso), ma al momento Salvini si tiene le mani libere. Ha lanciato un messaggio a Di Maio che nella Lega risuona come un vero ‘ultimatum’. Tuttavia per ora il vicepremier del partito di via Bellerio non ha ancora dato il mandato ai suoi di strappare.
I suoi fedelissimi gli ripetono che succederà comunque in breve tempo, che i cittadini (e i sondaggi) sono dalla parte della Lega. Ma Salvini ha preso ancora un pò di tempo. In ogni caso – ha chiarito – l’unica alternativa sarebbe il voto. E qualora invece dovesse nascere un esecutivo di ‘salvezza nazionale’ la Lega se ne starebbe all’opposizione. Il timore del resto è che possa formarsi una nuova alleanza Pd-M5S.