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Smartphone, la noia scatena l’uso compulsivo

| 3 Maggio 2019 | IL FORMAT

Rimane difficile staccarsi dal proprio smartphone. Spesso questo eccessivo attaccamento, può sviluppare una vera e propria dipendenza. Momenti vuoti in attesa di qualcosa e compiti seccanti: sono alcuni dei fattori che scatenano l’uso compulsivo dello smartphone. Praticamente un modo per ingannare la noia.

I ricercatori dell’Università di Washington hanno identificato le occasioni che spingono gli utenti dei cellulari a guardarlo più volte, minuto dopo minuto. In generale, gli intervistati che hanno preso parte alla ricerca hanno avuto quattro momenti comuni che hanno fatto scattare l’uso compulsivo: quando si sono trovati davanti a momenti ‘vuoti’ in attesa di qualcuno, prima o durante compiti ripetitivi, in situazioni socialmente imbarazzanti o quando sapevano di dover ricevere un messaggio o una notifica.

Momenti comuni alla vita di tutti i giorni. Gli studiosi, però, hanno anche individuato quali sono le occasioni che fanno interrompere l’uso compulsivo del telefono. Per esempio, quando arrivano richieste da parte del mondo reale – come incontrarsi con un amico, per esempio – quando si rendono conto che sono stati molto al telefono o vedendo contenuti che avevano già visto.

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Il team è rimasto sorpreso nel constatare che i fattori scatenanti erano gli stessi in tutti i gruppi di età, sia per i più giovani sia per i meno (hanno partecipato allo studio 39 persone dai 14 ai 64 anni). I risultati di questa ricerca saranno presentati il 7 maggio alla conferenza Acm Chi del 2019 su Human Factors in Computing Systems a Glasgow, in Scozia. Adolescenti incollati a smartphone e tablet al punto da diventare sempre più dipendenti e incapaci di interagire con gli altri e genitori che considerano i figli malati tecnologici, ma di fatto fanno poco e niente.

Un disagio sociale vero e proprio. Se gli adolescenti preferiscono restare in casa e giocare con i videogame o chattare piuttosto che uscire e incontrare gli amici, allora c’è un problema. L’organizzazione no profit statunitense Common sense media (qualche tempo fa) ha sottoposto a sondaggio 620 ragazzi e i rispettivi genitori.

È emerso che in più di un terzo delle famiglie la dipendenza digitale è causa dei contrasti in famiglia, sebbene sia risultato che 1 adolescente su 2 ammette di avere un problema, il 72% dei ragazzi sente l’esigenza di rispondere subito a sms, chat e di visualizzare le notifiche e il 78% controlla il suo telefonino almeno una volta ogni ora.

Anche i genitori se ne rendono conto (il 59% dei ritiene che i propri figli soffrano di una forma di dipendenza tecnologica), ma faticano a dare il buon esempio Secondo lo studio di Common sense media, il 66% dei genitori pensa che i loro figli passino troppo tempo a smanettare sui loro smartphone e il 77% ritiene che i loro figli ne siano distratti. Non per questo, però, mamme e papà fanno di meglio con i loro dispositivi tecnologici.

Il 48% dei genitori sente di dover rispondere subito alle notifiche ricevute e il 69% dà un’occhiata al cellulare almeno una volta all’ora. Nel 56% dei casi gli adulti dichiarano di controllare il telefono anche quando sono alla guida. Dietro l’uso compulsivo di smartphone e pc degli adolescenti e la loro tendenza a isolarsi dai rapporti “reali” possono nascondersi ansia, depressione e disagi psicologici. I ragazzi stanno sempre connessi, tanto da rischiare che app, giochi e social network si trasformino in una prigione virtuale.

TAG: Giovani, smarphone, tablet
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