Marco, 30enne, affetto da disturbo da attacco di panico. Viene da me in studio e mi racconta che, a parte gli episodi di panico su cui cominciamo a lavorare, alla sera viene colpito da uno strano malessere e non riesce ad addormentarsi, se non attraverso gli Amsr.
La faccia incredula della sottoscritta deve avergli suggerito la mia ignoranza in materia e così mi incalza: “Dott.ssa, non conosce gli Amsr?”, per cui confesso di averne sentito parlare ma di non conoscere approfonditamente il fenomeno.
In realtà è proprio così. E, dato che non sono presenti ancora ricerche scientifiche sull’argomento, possiamo solo fare ipotesi e, perché no, provare su noi stessi l’effetto che fanno questi video che da qualche anno stanno spopolando in rete, riproducendo voci femminili sussurrate o altri di solo unghie che toccano una superficie dura.
Per capire la portata del fenomeno basta cercare Asmr su YouTube: una lista di circa 13.500.000 video si srotolerà sullo schermo. Comincio allora ad appassionarmi ai rumori strani, trigger, che si possono generare da normalissimi oggetti di uso comune e al business che vi è stato costruito dietro. Provo a vedere alcuni video, trai cui uno dei più seguiti, Fairyasmr, una ragazza che parla di tutto con la sua voce rilassante, fino addirittura a descrivere il suo ultimo telefonino e le varie app. Vedo ancora un video di SaraJ che accompagna con le mani, e in particolare con i polpastrelli, il suono rilassante della sua voce, come se toccasse la persona dall’altra parte dello schermo e la accompagnasse nella fase di passaggio dallo stato di veglia al sonno. Il ricordo del contatto materno, vitale nei primi anni di vita, può generare un ritorno ad uno stato simbiotico, attraverso il proprio smartphone, che altro non è se non un prolungamento delle mani delle youtubers.
Infatti la particolarità di questo fenomeno è che non è incentrato sul contenuto, bensì sulla modalità di comunicazione, totalmente non verbale. La voce riprodotta con toni bassissimi e sussurri lievi e delicati, soft spoken, riesce ad evocare una risposta fisiologica spontanea da parte dell’organismo che viene esposto a stimoli unicamente sensoriali, la Autonomous Sensory Meridian Response ovvero ASMR, la risposta diretta del meridiano sensoriale.
In effetti devo ammettere che la sensazione fisica indotta da quei toni bassissimi e da quelle voci suadenti è un senso di leggerezza, un allentamento della tensione muscolare, fino ad alcuni casi in cui raccontano anche di sfoghi in pianti liberatori.
Questa reazione consiste solitamente in un piacevole formicolio sulla testa o in altre aree del corpo, associabili a coccole o “grattini” che si ricevono da bambini, in uno stato di rilassamento, nel superamento di rigidità muscolari dovute alla tensione e in una regolarizzazione del respiro, che viene rallentato. Una nuova modalità di rilassamento? Potrebbe essere. Sicuramente la più veloce e facile da reperire, dato che tutti oggi disponiamo di uno smartphone, più accessibile di un libro di psicologia o di un cd con esercizi di rilassamento.
La componente social però, il fatto che siano persone in carne ed ossa spesso piacevoli se non attraenti, soprattutto ragazze giovani, ad esporsi per parlare all’intimità dello spettatore, toccando spesso temi motivazionali o di self-empowerment, produce una particolare connotazione dell’ASMR che sta tra l’erotismo soft e il training autogeno, che la stanno rendendo un trend veramente imponente. Tanto che in Cina l’ufficio anti-pornografia del governo cinese ha bloccato i video Asmr dalle piattaforme di video streaming perché ritenuti pornografici e troppo sensuali, già dall’8 giugno 2018. Sicuramente alcune situazioni, soprattutto quando vengono usati i microfoni binaural con cui è possibile simulare i sussurri nell’orecchio come se la persona fosse estremamente vicino, fanno pensare a momenti intimi, ma gli Asmr sono altro.
Una nuova tecnica di rilassamento, dicevamo? Perché no. Potremmo considerarli l’evoluzione dei video new age che utilizzano i suoni della natura, come l’acqua e il vento e le immagini dei paesaggi naturali per rilassare. E soprattutto sono a portata di mano e fruibili da tutti.
A mio avviso c’è solo una raccomandazione da fare, e non proprio piccola. Gli Asmr potrebbero creare dipendenza, nel senso che potrebbero rappresentare per alcune persone l’unico modo di rilassarsi e prendere sonno. L’esatto contrario dell’obiettivo che si pone un esercizio di rilassamento all’interno di un percorso psicologico, condotto da uno psicologo, percorso che accompagna la persona verso l’autonomia e l’indipendenza. Ossia, l’esercizio di rilassamento sono in grado di riprodurlo con la mia voce, l’Asmr no.
“Cosa faccio se una sera sono senza internet, non dormo, dottoressa?” Arriva, puntuale, la seconda domanda di Marco, che è anche la sua preoccupazione costante.