Siamo all’atto finale sulle autonomie delle regioni, infatti a prendere la palla al balzo è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che conferma, in assoluto, la linea con le aspettative della regione e del Governo. Anche se ci sono alcuni punti irrisolti tipo: quelli delle autostrade, delle concessioni in generale, del mondo della cultura e dell’ambiente e della sanità. Dunque, il governatore continua a pensare che bisogna essere degli inguaribili ottimisti visto che nel tempo ci sono state non poche problematiche sulla fattibilità di questa autonomia. Da parte sua, Zaia, continua a credere che si possa arrivare alla firma in breve tempo, se si risolvono questi punti focali anche perché, ribadisce Zaia, “oggi possiamo dichiarare che la fase tecnica è finita, e c’è quella politica”.
Il presidente Zaia sottolinea, inoltre, che questa polemica nazionale è una polemica inutile, soprattutto quella del presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Perché, secondo il presidente Veneto, De Luca fino a ieri sventolava la bandiera della difesa della Costituzione che prevede l’autonomia, oggi combatte ciò che dice la Carta; un controsenso se la si chiede di applicarla. Ma restando nel vivo sulla questione dell’Autonomia del Veneto, è arrivata in Consiglio regionale del Veneto un progetto di legge, di iniziativa statale, che mira a regolamentare la prostituzione, istituendo appositi ‘albi’ di iscrizione per le ‘lucciole’, registrati nei Comuni, con l’identità di chi pratica questa attività. Il Pdl del consigliere Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) arriverà oggi all’attenzione della commissione sanità del Consiglio, convocata nella sede di Palazzo Ferro Fini.
La regolarizzazione prevede la possibilità di esercitare la prostituzione anche in “forme associate”, ma senza turbare “la quiete, la sicurezza, e l’ordine pubblico”. Il sesso a pagamento non potrebbe mai essere esercitato in strada. In base alla proposta di legge, composta di 15 articoli, le ‘lucciole’ sarebbero tenute al pagamento degli oneri per sanità, previdenza e fisco, e avrebbero l’obbligo di mantenere la totale riservatezza dell’identità dei clienti. Previsto anche un certificato di idoneità sanitaria.