Fino a poco tempo fa, il medico che ne parlava veniva messo da parte, segnato come un folle. Ad oggi tutto il mondo scientifico ha riconosciuto la straordinaria efficacia della medicina tradizionale cinese. L’agopuntura e la fitoterapia cinese possono essere applicate sinergicamente per il trattamento di patologie molto delicate come i tumori e nelle fasi successive agli ictus, così come in alcune patologie croniche: dall’artrosi alla depressione, fino ai fibromi. Delle caratteristiche e dei vantaggi dell’agopuntura nel trattamento delle malattie ad incidenza sociale si parlerà durante il quindicesimo congresso Mondiale della Medicina Tradizionale Cinese organizzato a Roma dal 17 al 18 novembre dalla Federazione Mondiale delle Società della Medicina Cinese (WFCMS): Un evento accademico di alto livello, si legge in una nota, già organizzato in Cina, Francia, Canada, Singapore, Macao, Australia, Olanda, Regno Unito, Malesia, Stati Uniti, Russia, Spagna, Nuova Zelanda e Tailandia. In contemporanea al congresso si terrà la Settimana della Cultura della Medicina Tradizionale Cinese: una iniziativa intenta a favorire lo sviluppo della medicina tradizionale cinese in Europa. Esperti, studiosi della medicina tradizionale cinese, funzionari governativi e imprenditori di tutto il mondo condivideranno le loro ricerche teoriche, le esperienze cliniche, i risultati delle ricerche scientifiche, le nuove invenzioni e creazioni durante la due giorni romana che si terrà a Roma al Convention Center dell’Auditorium della Tecnica.
L’agopuntura è senz’altro la branca della Medicina Tradizionale Cinese più nota al pubblico occidentale, anche perché è stata la prima tecnica terapeutica cinese ad essere introdotta in Europa, dapprima nel XVII° secolo grazie a olandesi e portoghesi che intrattenevano relazioni commerciali dirette con l’impero della Cina e successivamente, nel secolo XX°, da medici di origine indocinese. Oggi l’Agopuntura è praticata in tutto il mondo ed è scelta come terapia da milioni di persone. A differenza di altri paesi, in Italia può essere praticata soltanto da personale medico abilitato.Il termine cinese per agopuntura è “zhen fa”. La stimolazione di punti della superficie corporea per mezzo di strumenti appuntiti a scopo terapeutico è documentata in Cina sin dall’età neolitica. Sono stati infatti rinvenute pietre appuntite dette “bian zhen” che secondo alcune fonti storiche erano utilizzate proprio per curare le malattie con questa tecnica. Con l’avvento della metallurgia, si fabbricarono i primi aghi metallici e la tecnica divenne più raffinata e cominciò ad essere sistematizzata secondo i principi della Medicina Tradizionale Cinese. Secondo la teoria dei meridiani o canali energetici, il nostro corpo è percorso da vie che conducono e regolano l’energia prodotta e immagazzinata dagli organi e dai visceri, garantendo tutte le funzioni vitali. I meridiani vengono classificati fondamentalmente in principali, secondari e straordinari o curiosi. I meridiani principali sono dodici e sono in relazione con i sei organi (polmone, rene, fegato, cuore, pericardio, milza) e i sei visceri (intestino crasso, vescica urinaria, vescicola biliare, intestino tenue, triplice riscaldatore, stomaco). Questi meridiani vengono distinti in yang, quelli che portano energia dall’estremità delle mani al capo e da qui ai piedi, e yin quelli che portano l’energia dai piedi al tronco e da qui alle mani. I meridiani secondari sono ramificazioni più superficiali dei meridiani principali che servono a connettere fra loro questi ultimi e a distribuire l’energia e il nutrimento a tutti i tessuti.
Il concetto è proprio analogo a quello di una rete di canali ben organizzata. Numerosi studi scientifici, i più recenti dei quali hanno utilizzato tecnologie d’avanguardia quali la tomografia ad emissione di positroni (PET), hanno dimostrato inequivocabilmente che quanto affermato da millenni dai medici cinesi è realtà. Infatti la stimolazione per mezzo dell’inserzione di un ago in un agopunto adatto a trattare una sindrome dolorosa si è mostrata capace di produrre delle modificazioni oggettive nelle aree cerebrali che comandano i processi del dolore, mentre l’inserzione dell’ago in un altro punto casuale non ha prodotto lo stesso effetto.