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Desirée: il Riesame annulla l’accusa di omicidio volontario per due arrestati ed esclude lo stupro di gruppo

| 15 Novembre 2018 | CRONACA

Deirèe Martiottini, la sedicenne di Cisterna di Latina, trovata priva di vita lo scorso 18 ottobre in uno stabile occupato nel quartiere San Lorenzo di Roma, non sarebbe stata vittima di omicidio e non sarebbe stata stuprata dal branco. Accolte le istanze presentate dalla difesa dei cittadini africani indagati, il Tribunale del Riesame ha così annullato l’accusa di omicidio volontario a carico di due arrestati, in quanto non vi sarebbero elementi sufficienti a dimostrare che sarebbe stata uccisa con mix di farmaci e droga. Il Tribunale ha escluso altresì lo stupro di gruppo, derubricando l’accusa di violenza sessuale di gruppo in abuso sessuale aggravato dalla minore età della vittima. Hanno però riconosciuto il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, motivo per il quale sussiste la misura della detenzione in carcere.

Crolla in questo modo l’impianto accusatorio dei PM in questa prima fase di indagine. Nella giornata odierna è prevista l’udienza del Riesame per il terzo cittadino straniero arrestato e l’interrogatorio per un quarto fermato, un pusher italiano che, secondo l’accusa, avrebbe fornito la dose di sostanza stupefacente che avrebbe portato Desirèe alla morte.

TAG: arresto, Desirèe Mariottini, reati, roma, San Lorenzo, sturpo
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