“Mi impegno e giuro di essere fedele al mio popolo, a 60 milioni di italiani, giuro di servivi con onestà e coraggio e di applicare la Costituzione italiana, da molti ignorata, rispettando gli insegnamenti contenuti in questo sacro Vangelo. Lo giurate insieme a me? Io lo giuro. Andiamo a governare” – Matteo Salvini, 25 febbraio 2018. Piazza Duomo, Milano.
Matteo Salvini vuole affermarsi come paladino dei “valori cristiani” e appena trova l’opportunità strumentalizza questa narrazione per salire nei sondaggi. Parlando in linguaggio pseudo-evangelico e giurando sulla bibbia – come l’americano di turno – Salvini ha conquistato buona parte del consenso dei cattolici in Italia.
Inoltre, prefigurando uno scenario come quello annunciato da Samuel Huntington nel suo libro “Clash of Civilizations”, Salvini ha fatto leva sulla paura e la negazione dell’altro per ottenere i consensi che gli hanno permesso di arrivare al potere. Consensi in aumento che oggi lo vedono come il primo leader politico in Italia.
Con un discorso che esprime frasi emotive per una sponda conservatrice del mondo cattolico, l’attuale ministro degli interni ha promesso di contrastare “un’invasione etnica in corso nel nostro paese” che per altro avrebbe portato “all’islamizzazione dell’Europa”, l’attuale Ministro degli Interni intende ergersi come difensore di una civiltà che però non riesce a rappresentare, di valori che non ha mai messo in pratica e di una fede che non ha mai seguito.
Infatti, l’amore verso il prossimo, la tolleranza e la solidarietà non fanno parte del vocabolo violento e antidemocratico messo in pratica dall’ex-comunista padano che non esita a qualificare di “buonisti” a chiunque s’impegni nel sociale. Stiamo parlando dello stesso ex-comunista padano che affermava di “andare a messa due volte all’anno” e che sui discorsi morali – aborti, unioni civili, eutanasia – i Leghisti potevano pensarla come volevano, dato che tali argomenti non erano nel suo interesse
E allora… da quando Salvini ha cominciato a interessarsi ai “valori cristiani”? Come mai un tale fervore nella difesa di questo modello di civiltà ispira così tanto al leader della Lega? L’obiettivo è chiaro, conquistare il consenso dei cattolici in Italia che sono ancora tanti. Il leader del carroccio ha capito che non è poi così difficile.
In uno strano e voluto sincretismo tra nazionalismo e cattolicesimo conservatore, il leader della Lega si è sforzato di più nella preservazione dei crocefissi nelle scuole – e di altre formalità – anziché di mettere i pratica i valori e le virtù inerenti al cattolicesimo.
Mentre professa il rispetto a quelli che definisce “valori cristiani”, il buon Matteo mente, segnala e insulta sputando su tutto e tutti, facendo tutto il contrario di quanto viene sottoscritto nel Vangelo che non avrà mai letto, ma sul quale ha giurato senza alcuna esitazione durante la propria campagna elettorale.
Insomma, Salvini sembra ripetere come un mantra il termine “valori”, peccato che nessuno gli abbia ancora chiesto cortesemente di elencarli, altrimenti, il leghista “cattolico” verrebbe bocciato – come lo è stato anche all’università -.
Con questa riflessione non sto cercando di far sì che Salvini o qualcun’altro si converta e metta in pratica i valori cristiani nella politica a partire dalla propria testimonianza, bensì di smontare un racconto ipocrita e carente di ogni fondamento che cerca di giustificare il discorso xenofobo e sovranista con un’interpretazione sbagliata della fede cattolica. E’ un peccato che molti “fedeli” si lascino conquistare da questa euforia passeggera senza tenere conto che per seguire il discorso di Salvini bisogna rinunciare al secondo comandamento.
Quando certe cose si fanno senza lo sforzo di venire a conoscenza dell’argomento che si affronta, si dimostra la mancata intenzione politica di risolvere un problema nella sua sostanza e, ancora peggio, si lascia in evidenza l’intenzione di strumentalizzare simboli e valori condivisi di una società per manipolarla senza pudore.
In realtà, l’elettorato che si sta conquistando Salvini è una fetta nostalgica del mondo cattolico, ma di buffoni che fingono di fare i condottieri l’Italia ne ha già avuti e, ora come ora, non ne abbiamo bisogno.