Il presidente sud-coreano Moon Jae-in e il dittatore nord-coreano Kim Jong-un si incontreranno il prossimo mese a Pyongyang. È la terza volta che i leader delle due Coree si incontrano in meno di un anno.
Il primo summit tra Moon e Kim avvenne lo scorso 27 aprile nella zona demilitarizzata, il confine tra Nord e Sud stabilito dall’armistizio del 1953. I capi di stato delle due Coree tornarono ad incontrarsi dopo 11 anni. L’ultima volta fu nell’ottobre 2007 quando il presidente sud-coreano era Roo Moo-hyun e il dittatore nord-coreano era Kim Jong-il. Un decennio di amministrazioni conservatrici a Seoul ha congelato i rapporti con i vicini settentrionali e impedito qualsiasi avanzamento sulla via della riconciliazione e della pace.
L’elezione del progressista Moon Jae-in ha cambiato radicalmente le carte in tavola. Moon, già durante la campagna elettorale, si fece promotore dell’apertura di una nuova fase nei rapporti tra le due Coree finalizzata alla cooperazione e alla riconciliazione, sulla falsariga della “sunshine policy” dell’ex presidente e premio Nobel per la pace Kim Dae-jung. Lo scopo ultimo sarebbe la firma di un trattato di pace che ponga una volta per tutte una pietra sopra alla sanguinosa guerra del 1950-53 che causò ben 3 milioni e mezzo di morti. Buona parte del merito di questa inedita fase di dialogo tra le due Coree è da attribuirsi al presidente sud-coreano Moon Jae-in.
Il secondo vertice tra i due leader avvenne quasi un mese dopo, il 26 maggio. Il summit, a differenza di quello di aprile, non venne preannunciato e quindi colse di sorpresa giornalisti ed osservatori. Anche in quel caso il meeting avvenne nella zona demilitarizzata.
Il 2018 rappresenta certamente un anno di svolta per le relazioni intra-coreane. I leader di Pyongyang e Seoul si sono incontrati solo due volte (2000, 2007) nei 69 anni che vanno dal 1948, anno della divisione in due della penisola coreana, al 2017. Ma si sono incontrati già due volte solo nel 2018 e a breve si vedranno per la terza volta!
Il terzo vertice dell’anno tra Kim e Moon avverrà, a differenza dei precedenti due, a Pyongyang, capitale della Corea del Nord.
La decisione è stata presa dopo che le delegazioni di politici e diplomatici del Nord e del Sud si sono incontrate nel villaggio di Panmunjon, nella zona demilitarizzata, dove Moon e Kim firmarono una dichiarazione in aprile. A capo delle delegazioni vi erano, rispettivamente per Sud e Nord, il ministro per la riunificazione Cho Myoung-gyon e il presidente del comitato per la riunificazione pacifica del paese Ri Son-gwon.
“Abbiamo deciso di tenere un summit intra-coreano entro la fine di settembre a Pyongyang” hanno annunciato le delegazioni in una breve dichiarazione stampa successiva al meeting. La data precisa del vertice è stata decisa ma non è stata resa nota alla stampa.
I dossier specifici del summit del prossimo mese sono ancora un mezzo mistero ma pare che Kim e Moon parleranno anche di cooperazione economica e infrastrutturale. In effetti, Seoul vorrebbe rilanciare due progetti da attuare in sinergia con Pyongyang: costruire una linea ferroviaria pan-coreana che attraversi la penisola da Nord a Sud, e la costruzione di un distretto industriale congiunto.
È bene precisare che le relazioni tra Nord e Sud Corea sono affare diverso e slegato dalle relazioni tra Nord Corea e Stati Uniti. Infatti, mentre il rapporto tra Pyongyang e Seoul sembra buono, lo stesso non si può dire della relazione tra Pyongyang e Washington, che ruota attorno al tema della denuclearizzazione.
Il dialogo tra Nord Corea e Stati Unti non sembra procedere molto bene, nonostante lo storico vertice di Singapore del 12 giugno scorso tra il presidente Donald Trump e Kim Jong-un. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo “è tornato indietro a mani vuote da una visita a Pyongyang” avvenuta all’inizio di luglio, secondo quanto riporta The Washington Post. Ciò che irrita gli americani è il fatto che la Corea del Nord non ha ancora definito una scadenza temporale per il completamento della denuclearizzazione. Secondo l’amministrazione americana la Corea del Nord potrebbe fare di più e più velocemente per smantellare il suo arsenale nucleare. Allo stesso modo i nord-coreani lamentano l’atteggiamento aggressivo degli americani oltre al fatto che le sanzioni economiche sono ancora in vigore. Data la natura corrente della relazione tra Washington e Pyongyang, gli americani sono scettici riguardo il summit del prossimo mese tra Kim e Moon.
In conclusione, mentre il processo di riappacificazione e dialogo tra America e Nord Corea procede a rilento e non senza difficoltà, Pyongyang e Seoul sembrano intendersi meglio. Tra le due capitali coreane non c’è mai stata così tanta empatia, e la programmazione del vertice del prossidmo mese ne è la conferma.