
Nell’era post-supersonica diventata assai poco condiscendente con il raggruppamento di intendi ideologici, il nichilismo cristiano tende ad assorbire il profuso senso di cristianità attraverso i mari che bagnano il nostro pianeta. Nell’emisfero tradizionale cattolico impervia una sostanziale collocazione ideologica che, unitariamente al consumismo globale, riduce il sincronismo dell’unità dei popoli all’invasione costringendo, di fatto, l’esistenza del vero cristianesimo alla sua estinzione totale.
Nel mondo globalizzato dall’ipocrisia dei mercati, dalla predominate cultura di potere politico e dalla plusvalenza dei popoli sempre più schiavizzati, nell’ultimo millennio il cristianesimo ha generato uno status di onnipotenza inniettando, nel genere umano, una drogata mentalità mistica constringendolo alla sottomissione in nome di un dio invisibile; su questo punto la Chiesa è capostipite…
Sebbene ogni dottrina, che sia religiosa, che sia politica o addirittura economica, ha la capacità di relegare il pensiero comune allo scopo preposto, in questo senso erroneamente alcuni studiosi distinguono le dittature di carattere religioso a quelle di carattere politico: chi pensa che il nazismo e il comunismo siano distanti dall’interesse oligarchico religioso, non ha fatto i conti con i flussi collusi che queste dittature hanno avuto tra loro. Gregorio Magno docet…
Allora ci troviamo davvero dinnanzi al tramonto di una nuova era? Questo mondo sarà mai libero? Sostanzialmente il dubbio resta anzi, che la globalizzazione sia un’arguta trovata ideologica, mediatica, adibita a tenere i popoli legati sotto lo stesso dominio e indottrinare le future generazioni all’impoverimento della propria libertà, è un dato di fatto. Il cristinesimo, in questo senso, sembra che si nasconde dietro la misericordia di figure mistiche illudendo quel che resta della libertà di pensiero e dell’umanità. Che sia il nichilismo cristiano la fine della sua esistenza?