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La Nato ha ancora ragione di esistere?

| 13 Luglio 2018 | ESTERI

La Nato è probabilmente la più estesa e longeva alleanza militare della storia. Essa unisce ben 29 paesi appartenenti ai due continenti che si affacciano sulle acque dell’Atlantico settentrionale e l’hanno prossimo compirà il suo settantesimo compleanno. La Nato risale quindi alla primissima fase della guerra fredda e in virtù della sua longevità viene logico chiedersi se oggi abbia ancora senso di esistere.

Per rispondere a questo quesito è necessario fare un brevissimo excursus storico, in modo da capire bene per quale motivo nacque questa alleanza militare. La Nato fu fondata nel 1949 con l’obiettivo di creare una lega militare anti-sovietica tra Stati Uniti ed Europa occidentale. La cortina di ferro era calata da poco su tutto il continente europeo e la guerra fredda era nella sua prima, acutissima fase. Specialmente dopo il blocco di Berlino (1948-49) la minaccia sovietica divenne reale e pericolosa, perciò si rese necessario correre ai ripari. Dopo aver messo l’Europa occidentale sotto la propria ala protettiva dal punto di vista economico garantendone la ricostruzione post-bellica con il piano Marshall, gli Stati Uniti fecero lo stesso anche dal punto di vista militare grazie all’alleanza nord-atlantica. Era necessario stabilire forti relazioni tra Stati Uniti ed Europa per fare fronte comune contro l’Unione Sovietica. Nacque così il blocco occidentale, in contrapposizione a quello orientale, comunista.

La Nato dunque è un reperto della guerra fredda sopravvissuto alla caduta del muro di Berlino e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Perché quindi esiste ancora? Qual è il suo scopo al giorno d’oggi? Attualmente i 29 paesi membri non hanno più un nemico comune da temere e da cui difendersi. La Nato nacque come alleanza militare anti-sovietica ma l’Urss ha cessato di esistere da ben 26 anni! Onestamente, pare che la Nato con i suoi allargamenti verso est abbia tentato di provocare la Russia andando a cercare nuovamente in Mosca il nemico  necessario a legittimare l’esistenza dell’alleanza. In particolare, l’allargamento più grande di tutti, avvenuto nel 2004 (in contemporanea con quello dell’Unione Europea) ha portato tre ex repubbliche sovietiche (Lituania, Lettonia, Estonia) ad entrare nella Nato. Due di queste (Lettonia ed Estonia) confinano con la Russia.

Le repubbliche baltiche sono tre dei cinque paesi che rispettano il vincolo di spesa del 2 %. La russofobia che per per motivi storici, geografici ed etnici colpisce questi paesi li ha portati ad incrementare la spesa dedicata alla difesa. Complice anche l’annessione russa della Crimea. Grazie all’attuale guerra fredda tra Occidente e Russia la Nato ha finalmente trovato pane per i suoi denti potendo così giustificare la militarizzazione delle frontiere orientali dell’alleanza, dal Baltico fino al Mar Nero passando per la Polonia. La Nato ha interesse a perpetuare l’ostilità tra Occidente e Russia perché così può legittimarsi, specialmente agli occhi dei paesi dell’Europa orientale.

Tuttavia, ciò non è sufficiente a giustificare l’esistenza di una lega militare frutto del contesto internazionale della guerra fredda. I tempi sono cambiati ed essa andrebbe smantellata e sostituita con un’alleanza tra gli stati dell’Unione Europea a cui potrebbero benissimo aggiungersi i paesi europei extra-comunitari (Regno Unito, Norvegia, ecc…) oltre che Stati Uniti, Canada e Turchia. Chiaramente, essere membro dell’Unione Europea non comporterebbe automaticamente la partecipazione all’alleanza militare. Così facendo paesi membri dell’Ue che non appartengono alla Nato come Austria, Svezia e Finlandia potrebbero rimanerne fuori. Il punto è che sostituire la Nato con un’alleanza militare nata dall’iniziativa dell’Unione Europea permetterebbe a quest’ultima di aumentare la propria legittimazione. Oggi l’Unione vive una profonda crisi di legittimazione. Essa viene percepita da molti come un club di uomini d’affari e banchieri buona solo a imporre vincoli di bilancio ai paesi membri limitandone la sovranità nazionale, specialmente quelli della zona euro.

Se l’Unione Europea decidesse di creare un’alleanza militare tra gli stati membri, aprendo così una nuova fase della sua storia, verrebbe certamente percepita in modo più favorevole dagli euroscettici e dai sovranisti. Creando un’alleanza militare l’Ue sarebbe maggiormente legittimata in quanto garante e protettrice della sicurezza degli europei. Inoltre, potrebbe aumentare il suo peso geopolitico nelle aree di crisi, ambito in cui l’Ue ha sempre dimostrato e continua a dimostrare una cronica deficienza che l’ha portata ad essere inesistente e quindi irrilevante sul piano internazionale.

Purtroppo, tale auspicio è destinato a rimanere, con molta probabilità, pura fantasia. Troppe sarebbero le ostilità riguardo la sostituzione dell’alleanza nord-atlantica con una nata dall’iniziativa dell’Unione Europea. Innanzitutto sarebbe contraria la Nato e poi anche gli Stati Uniti che vedono nell’alleanza nord-atlantica un tassello fondamentale per la loro sicurezza. In più paesi extra-comunitari potrebbero premere per entrare nell’Unione Europea in virtù della loro partecipazione all’alleanza. Questo potrebbe essere il caso della Turchia che già riveste un ruolo di primaria importanza nella Nato avendo il secondo esercito più grande su 29. Insomma, la Nato sarà anche un reperto storico che ha perso da molto tempo la sua ragione di esistere, ma è destinata a durare ancora.

TAG: alleanza militare, alleanza nord-atlantica, guerra fredda, legittimazione, Nato, russia, seconda guerra fredda, stati uniti, UE, Unione Europea
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