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ONU approva tregua di 30 giorni in Siria, ma è già stata violata

| 26 Febbraio 2018 | ESTERI

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una tregua di 30 giorni consecutivi in Siria. Dopo giorni caratterizzati da continui rinvii e discussioni, l’organo decisionale dell’Onu ha finalmente approvato un testo che chiede un cessate il fuoco su tutto il territorio siriano “senza indugi”. Tuttavia, sembra che questa tregua sia tristemente destinata a rimanere solo su carta.

Gli ultimi giorni di guerra sono stati particolarmente cruenti in Siria. L’esercito ha bombardato per tutta la settimana l’enclave ribelle di Ghouta Est, alle porte di Damasco, mietendo centinaia di morti tra i civili. La campagna di bombardamenti iniziata la sera di domenica 18 febbraio ha causato la morte di 520 civili, tra cui  127 bambini, e il ferimento di altri 2 500.  Nel frattempo nella regione di Afrin, nel nord-ovest del paese, le truppe dell’esercito di Damasco sono arrivate per dare rinforzo alle milizie curde che stanno affrontando l’invasione dell’esercito turco. Quest’ultimo ha bersagliato i convogli dell’esercito siriano che si avvicinavano ad Afrin, accendendo pericolosamente la tensione tra i due paesi.

È stata una settimana caratterizzata da migliaia di vittime civili e dall’escalation tra Turchia e Siria. Data la situazione emergenziale, il Consiglio di Sicurezza ha approvato una risoluzione di cessate il fuoco. La votazione, in origine prevista per venerdì, è stata rimandata di un giorno per venire incontro alle richieste della Russia ed evitarne così il veto sulla risoluzione (la Russia in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza ha il diritto di veto su qualsiasi risoluzione, nda). La prima bozza del testo prevedeva che la tregua sarebbe dovuta iniziare entro 72 ore dall’approvazione, ma questo fondamentale dettaglio è stato eliminato per assicurarsi il voto favorevole della Russia. Secondo Vassili Nebenzia, ambasciatore russo alle Nazioni Unite, la deadline di 72 ore non era realistica. La risoluzione infatti, pur auspicando l’inizio di una tregua il prima possibile, non indica alcuna data per l’inizio del cessate il fuoco. L’obiettivo del provvedimento è quello di “permettere la consegna regolare di aiuti umanitari, di servizi, e l’evacuazione medica dei malati e dei feriti più gravi”. Tuttavia, sono ammesse azioni militari contro le organizzazioni terroristiche operative in Siria, come Al-nusra e Isis: anche questa è una concessione mirata ad evitare il veto della Russia.

Purtroppo però, almeno per il momento, la tregua decisa dal Consiglio di Sicurezza sembra destinata a non avverarsi. Gli aerei del regime di Damasco hanno continuato i bombardamenti anche dopo l’approvazione del cessate il fuoco. Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, 3 civili sono stati uccisi e altri 30 sono stati feriti dai bombardamenti condotti dall’aviazione di Damasco durante la mattina di domenica. Inoltre, dopo una settimana di bombardamenti, l’esercito siriano ha iniziato oggi la sua offensiva terrestre contro le milizie ribelli assediate a Ghouta Est. Anziché placarsi, la guerra tra il regime di Damasco e le milizie ribelli si sta intensificando, con le truppe fedeli al presidente Assad che ora sono passate all’attacco di terra. Nel frattempo continuano anche i combattimenti tra turchi e curdi nel nord-ovest del paese. Secondo l’agenzia di stampa Reuters infatti, la risoluzione del Consiglio di sicurezza non avrà impatti sull’offensiva turca nella regione di Afrin.

Lo sforzo delle Nazioni Unite, per quanto apprezzabile, è ancora insufficiente e molto probabilmente non riuscirà a placare nemmeno temporaneamente la furia dei combattimenti in Siria.

TAG: bombardamenti, cessate il fuoco, Consiglio di sicurezza, Damasco, Nazioni Unite, Onu, russia, Siria, tregua, veto
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