“Ci lanciano delle granate! Siamo disposti negoziare ma vogliono soltanto ucciderci” e poi “ribellatevi, non lasciateci da soli!” è stato l’ultimo videomessaggio di Oscar Perez, ex-poliziotto e dissidente del regime di Nicolàs Maduro prima di essere ucciso durante un violento assedio nel quale, forze paramilitari sostenute dalle forze dell’ordine hanno trasformato in un inferno la piccola località di “El Junquito”, quartiere dove si rifugiava l’ex-poliziotto, conosciuto per aver bombardato in un elicottero il ministero degli interni.
Oscar Perez ha fondato una coalizione tutt’altro che omogenea battezzata “Equilibrio”, la quale agiva dalla clandestinità ottenendo i consensi di alcuni elementi all’interno dell’esercito, di alcuni reparti delle forze dell’ordine, studenti, militari e civili. Sempre alla leadership e, senza coprirsi il volto, Oscar Perez esortava al popolo venezuelano all’insurrezione. Secondo l’ex-poliziotto, non si poteva attendere il risultato del dialogo intrapreso da una classe dirigente autoreferenziale e lontana dal paese reale, ma bisognava agire dal basso per ripristinare l’ordine, le libertà e i diritti fondamentali di un paese ridotto allo stremo.
Lo scenario di una crisi umanitaria caratterizzata dalla carestia di cibo e medicinali, la violenza endemica che attraversa il paese e la corruzione di una classe dirigente che ha sequestrato le istituzioni repubblicane, erano il collante per l’insurrezione più volte convocata da Oscar Pérez. Il contesto era favorevole, nonostante, le divisioni all’interno di un’opposizione senza direzione e l’indebolimento di una popolazione piuttosto affamata, hanno impedito l’esito della rivolta.
Vale dire che Oscar Perez è stato un personaggio abbastanza polemico. Sorgevano addirittura alcune ipotesi, ormai scartate dai fatti, che lo segnalavano come un’infiltrato del regime. Altri, non pochi, vedevano in lui l’alternativa per liberare il paese dall’oppressione. Poco conta se siamo d’accordo oppure no con il suo metodo, bisognerà rispettare l’impegno di un altro eroe che ha lottato fino alla fine per la libertà del proprio paese.
Nei prossimi giorni, mentre i partiti dell’opposizione si scambieranno delle battute con Nicolàs Maduro, ci ricorderemo che mentre l’ennesimo uomo si è sacrificato per il proprio paese, i nostri politici venezuelani continueranno a sacrificare un’intera repubblica per i propri interessi.