Gladio: la struttura nata il 26 novembre 1956 quando SIFAR e CIA reviosionarono gli accordi relativi alle organizzazioni e alle attività della rete Stay Behind, legata alla storia più torbida del nostro paese. Era nata con la funzione di resistenza occulta in caso di una invasione sovietica in Italia. In origine le Stay Behind italiane erano 5: “Stella Alpina” con sede in Friuli, “Stella Marina” in zona Trieste, “Rododendro” nel Trentino Alto Adige, “Azalea” nel Veneto e “Ginestra” nella zona dei laghi lombardi. Gladio era articolata in 40 nuclei: 6 informativi, 10 di sabotaggio, 6 di propaganda, 6 di evasione e fuga, 12 di guerriglia. Di quest’ultimo nucleo, cinque si trovavano in regioni di interesse strategico.
La struttura era articolata su tre livelli: il primo livello elementi destinati a durare sul territorio, il secondo livello di elementi da attivare in caso di necessità e il terzo livello direttivo composto da elementi ignoti. Accanto alla Gladio ufficiale, vi era un’organizzazione segreta che operava con finalità di turbativa della vita politica nazionale. Gladio, oltre alla base di addestramento sita in Sardegna, disponeva anche una base strategica in Sicilia: il Centro Scorpione, realizzato nel 1987 per contrastare le possibili infiltrazioni della Libia.
Posto nelle vicinanze di Trapani, il Centro Scorpione ha rappresentato quel filo conduttore che univa quelle parti dello Stato che operavano oltre la legalità e la criminalità organizzata, passando attraverso le logge masssoniche nelle quali erano aggregate gente del malaffare e colletti bianchi che si incontravano per stringere patti. Infatti tra le forze occulte ad esso collegato vi erano due logge massoniche: la loggia CAMEA (Centro di Attività Massoniche Esoteriche Accettate), il centro era frequentato da alcuni uomini d’onore come: Stefano Bontate, Mariano Agate, Michele Greco, Totò Riina. La loggia Camea era stata fondata a Rapallo nel 1958 dal medico Aldo Vitale e da Giovanni Allovena, il quale il suo nome compare anche nella loggia P2.
Camea era un’alleanza tra i servizi segreti, la mafia, la massoneria, il terrorismo e Gladio. Oltre alla Loggia Camea, Trapani era la città della loggia Iside 2, nella quale mafiosi e colletti bianchi gestivano e decidevano incarichi e appalti. In un centro preposto ad attività occulta, agire illegalmente era stato un gioco da ragazzi. Il tutto era reso possibile anche all’utilizzato di una pista di atterraggio a Kinisia, capace di sfuggire ai radar di Birgi e Palermo essendo protetta da colline e dalla scogliera. A tentare di fare luce sulle attivita’ illegali del Centro Scorpione è stato Francesco Elmo, un pentito dei servizi segreti in Sicilia.
Elmo riferisce che nel 1983 Gladio operava in Sicilia su tre livelli. Elmo apparteneva al primo livello ed aveva come referenti del Secondo Livello Li Causi (che ha gestito per anni il centro Scorpione prima di morire misteriosamente in Somalia) e Piazza (fatto sparire nel 1990), agenti del SISDE i quali facevano capo a Bruno Contrada. Un terzo gruppo, riferisce sempre Elmo, era costituito dal cosiddetto Comitato di affari composto da Arturo Cassina, re degli appalti stradali nonché amico di Vito Ciancimino, Silvio Berlusconi, Rendo e Torretta, legati a Gladio. Elmo sosteneva che: “I capitali mafiosi si spostavano sull’asse Palermo – Milano – Svizzera”, una volta ripuliti tornavano in Italia.
Traffici illegali gestiti all’interno del Centro Scorpione che hanno attirato l’attenzione di giornalisti e uomini di legge che, purtroppo, hanno perso la vita. La pista Kinisia è il fulcro delle morti di Mauro Rostagno ed Ilaria Alpi, che avevano compreso e filmato, nel caso di Ristagno, il via vai di aerei per il traffico di armi e droga gestito dagli agenti deviati e il traffico ad opera di Cosa Nostra.