“Como senza frontiere” è un’organizzazione che si “impegna a modificare la percezione del fenomeno migratorio promuovendo attività volte alla costruzione di un mondo di Pace e veicolando un’informazione solidale, non violenta, antirazzista e antifascista” che riunisce “le voci di singoli, associazioni, movimenti, forze politiche, centri sociali”. Martedì sera, durante una riunione dell’organizzazione, un gruppo di tredici uomini appartenenti al gruppo Veneto Fronte Skinheads ha fatto irruzione seminando il panico. Gli skinheads hanno distribuito volantini, insultato i presenti e letto un proclama contro l’immigrazione. L’accaduto ha sollevato l’indignazione dei partiti di centro-sinistra (Bussolati, segretario del Pd milanese ha parlato di “squadrismo fascista”) mentre Forza Italia ha condannato l’evento con toni più lievi oppure ha scelto il (preoccupante) no comment. Con vergogna e incredulità dobbiamo purtroppo constatare che qualcuno all’interno dell’arena politica italiana ha addirittura giustificato l’irruzione, mostrando chiare ed allarmati simpatie verso i movimenti neo-nazisti.
In un primo momento Matteo Salvini condannò l’accaduto. Mercoledì il leader della Lega dichiarò che gli skinheads “hanno sbagliato, non si entra in casa d’altri senza permesso, non è questo il modo di risolvere il problema dell’immigrazione che finora è stato affrontato con politiche sbagliate”. Poi il giorno dopo, attraverso un’altra dichiarazione, Salvini cambia i toni, accusando Matteo Renzi che invece ha condannato con fermezza l’accaduto di Como e arriva addirittura a condividere i metodi e il proclama dei neo-nazisti. “Il problema dell’Italia è solo Renzi, non i presunti fascisti, lui si occupa di fake news e del ritorno del fascismo che non esiste. Certo che entrare in casa di altri non invitati non è elegante, ma il tema dell’invasione dei migranti sottolineato dagli skinheads è evidente”. Le affermazioni di Salvini sono allarmanti: non solo non vuole riconoscere la lampante esistenza di movimenti neo-nazisti anti-migrazione, ma vergognosamente li giustifica. Salvini non si ferma qua e prosegue muovendo altre critiche. “Il problema vero non sono i quattro ragazzi che hanno fatto irruzione, ma un’immigrazione fuori controllo, voluta da qualcuno, organizzata e alimentata da una certa sinistra che fa favori ai poteri forti e cerca lo scontro sociale” e poi ancora “solo l’Italia sta subendo un’immigrazione simile, senza reagire, anzi incentivandola”. Oltre a simpatizzare per i neo-nazisti, il leader della Lega argomenta critiche vuote e prive di senso. Benché opporsi alle politiche migratorie del governo sia l’unica cosa che Salvini e la sua Lega sappiano fare, egli dimostra un’imbarazzante ignoranza sui recenti sviluppi della questione migratoria. Gli sbarchi di migranti nei porti italiani sono crollati rispetto all’anno scorso. Gli sbarchi in agosto sono diminuiti dell’80 % rispetto allo stesso mese del 2016. Non esiste alcuna “invasione”. L’emergenza migranti è finita. È vero però che i migranti continuano ad arrivare nei nostri porti, ma in misura irrisoria rispetto a quanto avveniva negli anni passati. Il merito di questo crollo degli arrivi è merito proprio del governo di quella “certa sinistra” che Salvini accusa. Il capo della Lega afferma che l’Italia non reagisce e incentiva l’immigrazione quando invece la realtà è l’esatto contrario. Il governo Gentiloni è intervenuto è ha finalmente posto fine all’emergenza migranti che stava mettendo in seria difficoltà le capacità di accoglienza dei nostri porti. È bene ricordare che questa decisione ha comportato problematiche conseguenze per i migranti che ora sono detenuti in Libia, ma non è questa la sede per argomentare tali aspetti.
È scandaloso e allo stesso tempo allarmante il fatto che il leader di uno dei principali partiti politici italiani non condanni affatto ma anzi simpatizzi per gruppi neo-nazisti. Al di là della vuotezza e mancanza di senso delle critiche alle politiche migratorie pronunciate da Salvini, la sua simpatia e giustificazione per l’evento di Como dovrebbe far suonare un campanello d’allarme per tutti. Il ritorno del fascismo esiste eccome e le simpatie espresse da Salvini indicano che i confini di quello che finora è stato un ritorno limitato potrebbero ampliarsi nei prossimi mesi in vista delle elezioni. Fortunatamente l’atteggiamento del leader del Carroccio non è condiviso dagli altri esponenti di spicco del partito. Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ha detto, commentando l’irruzione degli skinheads “non è stata violenza la loro ma la loro bravata è la spia di un fenomeno pericoloso” un fenomeno che il presidente ha definito con tono dispregiativo un “virus”. La mossa elettorale di Salvini è chiara: attirare l’attenzione di quelle frange estremiste dell’elettorato che osteggiano con fermezza l’immigrazione. È auspicabile un’auto-riflessione della componente più moderata dell’elettorato leghista che porti a prendere le distanze dalle dichiarazioni di Salvini. Intanto dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che, purtroppo, le ideologie reazionarie sono ancora presenti, ma allo stesso tempo non dobbiamo smettere mai di ripudiarle e condannarle con forza.