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Per il Rosatellum quasi fatta, resta il nodo Berlusconi

| 22 Maggio 2017 | POLITICA

La resa dei conti per tutto il centrodestra è arrivata. Era solo questione di tempo. Anche sé il problema di una leadership, ormai oltre il tramonto, risale ai tempi della perdita delle nomine e delle onorificenze che gli erano state attribuite. Quello fu il vero declino di un mastino della politica italiana – bisogna riconoscerlo – una vera forza politica che, malgrado tutto, aveva portato tutto il centrodestra al comando della nazione per venti lunghi anni.

Ma la storia che ha fatto più scalpore, nella casa dei moderati, è quella che in caso di legge elettorale proporzionale Berlusconi aprirà una alleanza tra Forza Italia e il PD (roba da far gelare il sangue persino ai vecchi socialisti). Un grande evento, dunque, che lascia sbigottiti anche l’asse di alleanza con le linee lepenista e leghista che, ironia della sorte, si ritrovano nemici populisti. Nessuno però può negare che l’ex Cavaliere in questi ultimi anni – di esilio politico – abbia più volte repentinamente cambiato opinioni. Diventato un dato di fatto: basti pensare che nemmeno un anno fa Berlusconi critico aspramente il candidato Marchini per poi alleare la sua lista. La classe non è acqua…

Ma Silvio è unico! A tal punto che alla tenera età di ottant’anni può dare ancora spettacolo stringendo alleanze con i suoi storici nemici: i comunisti. Eppure fino a qualche settimana fa l’idea di un governo composto da: Mussolini, Boschi, Gasparri, Cirinnà, Brunetta e Padoan, fosse solo utopia invece la possibilità che questo connubio politico si palesi nelle prossime settimane rimane assai probabile. Rimane un nodo molto stretto da sciogliere: come spiegarlo ai milioni di elettori di Forza Italia che in tutti questi anni hanno retto alta la bandiera azzurra? Comunque vada Silvio c’è!

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