
Restano molto gravi le condizioni del pilota del mondiale Superbike Nicky Hayden. L’americano, vincitore di un titolo nella classe MotoGp nel 2006 con la Honda, è ancora in sala di rianimazione e la sua prognosi è riservata. Il suo terribile incidente, avvenuto nella giornata di ieri a Misano Adriatico, mette ancora una volta in evidenza la questione relativa alla sicurezza stradale in bicicletta.
Nella giornata di ieri, Hayden è stato investito da un’auto mentre stava pedalando in solitudine. Lo scontro è stato orribile, col centauro sbalzato sul veicolo e la sua bici accartocciata e caduta in un fosso. Il 36enne del Kentucky è ricoverato presso l’ospedale Bufalini di Cesena e le sue condizioni non sono migliorate. L’ultimo bollettino di stamattina parla di un profondo ematoma cranico che lo ha reso non operabile proprio perché lui è fin troppo debole. A questo, bisogna aggiungere le fratture di bacino e femore. L’uomo è ancora in sala di rianimazione e la sua situazione è stazionaria, ma molto critica.
Il tragico evento non fa altro che porre l’accento sulla sicurezza stradale per i ciclisti, molto spesso poco considerati da chi è alla guida di mezzi a quattro ruote. Basti pensare alla morte di Michele Scarponi, risalente allo scorso 22 aprile dopo essere stato investito da un furgone a Filottrano. O anche al ciclista britannico Chris Froome, a sua volta travolto a bordo della sua bici da un’auto privata a Monte Carlo. Casualmente, a pochi passi dalla camera in cui si trova Hayden, si sta vivendo una situazione molto simile. Infatti, la 31enne triathleta tedesca Julia Viellehner ha subito un incidente analogo. Il giorno dopo aver preso parte ad una competizione a Cervia, la ragazza è stata trascinata da un camion per diversi metri, subendo un taglio alla gamba molto profondo. Ovviamente, l’atleta era a bordo del suo mezzo a due ruote. Anche lei è in prognosi riservata e sta lottando per salvarsi. Una coincidenza davvero drammatica.
Ovviamente la questione sicurezza non riguarda soltanto i nomi noti del mondo dello sport. Le strade sono sempre più pericolose per chi vuole percorrerle pedalando, soprattutto a causa di chi guida altri mezzi motoristici e non presta l’adeguata attenzione. Solo in Italia, negli ultimi quattro anni sono morti più di 250 ciclisti all’anno. Un problema che coinvolge tutto lo Stivale, con le istituzioni che stanno (tardivamente) cercando di far approvare un provvedimento a sostegno di guida la bicicletta. Sempre più persone scelgono di affidarsi alla bici anche per motivazioni puramente economiche e il problema si fa sempre più sensibile. Ormai le parole non bastano più. Servono provvedimenti seri.