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G7; tutti uniti sul documento finale, Trump temporeggia

| 27 Maggio 2017 | ESTERI

Il punto sul G7 di Taormina ha dato i primi riscontri, almeno a parole. Partiamo dalla questione clima; solo in sei hanno raggiunto un accordo sul clima, gli Stati Uniti invece si sono fermati un attimo per revisionare le loro politiche sui cambiamenti climatici e sull’accordo di Parigi. Dunque al momento non sono nella posizione di dare il loro consenso su questi temi. Per questo i capi di Stato e di governo di: Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Giappone e i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo riaffermano il loro impegno ad attuare rapidamente l’accordo di Parigi, come già deciso al vertice di Ise-Shima dello scorso anno.

Nel comunicato finale del vertice di Taormina si legge poi che i leader riaffermano il diritto sovrano degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i loro confini e a stabilire politiche nel loro interesse nazionale e per la sicurezza nazionale. Nel paragrafo sulle migrazione intitolato: Human mobility, si legge che il movimento in corso su larga scala di migranti e rifugiati è una tendenza globale che, date le sue implicazioni per la sicurezza e i diritti umani, richiede sforzi coordinati a livello nazionale e internazionale. Riconoscendo che la gestione e il controllo di flussi dei migranti, mentre si tiene conto della distinzione tra rifugiati e migranti, richiede un approccio di emergenza e allo stesso tempo di lungo periodo. I leader del G7 riconoscono anche la necessità di sostenere i rifugiati il più possibile vicini ai loro Paesi di origine e di metterli in grado di tornare in sicurezza e di aiutarli a ricostruire le loro comunità in patria.

Quanto alla Libia, nel Paese è urgente avanzare sul percorso di un dialogo politico inclusivo e di riconciliazione nazionale. Nel testo finale si ribadisce il pieno sostegno al governo di accordo nazionale e si dà il benvenuto ai recenti incontri tra fondamentali attori libici. Per quanto riguarda l’ISIS, il testo finale esplicita progressi significativi per ridurre la presenza in Siria e in Iraq e per fermare la sua capacità di attrazione. L’impegno e lo sforzo sono orientati per completare la liberazione dei territori tenuti dall’ISIS, in particolare a Mosul e Raqqa, per perseguire la sua distruzione finale, la fine della violenza collegata, le diffuse violazioni dei diritti umani e le violazioni del diritto internazionale umanitario.

Le sanzioni per la questione ucraina possono essere sollevate se la Russia rispetterà i suoi obblighi, ma sono anche pronti ad adottare altre misure restrittive nei confronti di Mosca se le sue azioni lo richiederanno, si legge nel comunicato che ribadisce la condanna dell’annessione illegale della penisola della Crimea e il pieno sostegno dell’indipendenza, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina. Il documento, inoltre, afferma che una situazione sostenibile della crisi ucraina sarà possibile solo con la piena realizzazione degli accordi di Minsk. E sottolinea la responsabilità della Russia nel conflitto. La durata delle sanzioni – si legge – è chiaramente legata alla completa realizzazione da parte di Mosca degli impegni e degli accordi di Minsk e dal rispetto per la sovranità dell’Ucraina. Le sanzioni verranno sollevate quando la Russia rispetterà i suoi impegni. Tuttavia, sono pronti a prendere ulteriori misure restrittive perché aumentino i costi per la Russia se le sue azioni lo richiederanno.

Poi il cruccio di Pyongyang. I Paesi del G7 sono pronti a rafforzare le misure necessarie per costringere la Corea del Nord a rinunciare al programma nucleare e a quello di sviluppo dei missili balistici e ribadiscono l’impegno per la non proliferazione e il disarmo. Il regime di Pyongyang, afferma il documento, è una delle principali priorità nell’agenda internazionale e rappresenta crescenti nuovi livelli di minaccia alla pace e alla stabilità internazionali e al regime di non proliferazione, attraverso le ripetute e continue violazioni delle leggi internazionali. La Corea del Nord, prosegue il documento, deve ottemperare immediatamente e pienamente a tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu e abbandonare tutti i programmi nucleari e dei missili balistici in modo completo, verificabile e irreversibile.

La ripresa globale sta guadagnando slancio ma la crescita rimane moderata e il PIL è ancora al di sotto del potenziale in molti Paesi è quanto afferma il documento del G7. I leader sottolineano che la loro priorità è quella di rafforzare la crescita globale per creare maggiori posti di lavoro e contribuire a migliorare la qualità di vita. Proprio per questo, si rileva il proprio impegno ad utilizzare tutti gli strumenti politici – monetari, fiscali e strutturali – sia a livello individuale che collettivo per raggiungere una crescita più forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva”.

In fine i leader del G7 riaffermano l’obiettivo collettivo di tirare fuori dalla fame e dalla malnutrizione 500 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo entro il 2030, nell’ambito di un più ampio sforzo che coinvolga i nostri partner e gli attori internazionali.

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