Nei giorni scorsi si sono svolte le Parlamentarie, per scegliere on line, i candidati del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni poliche. Nuove regole per questa tornata elettorale: nel movimento grillino. Nei collegi uninominali, i prossimi candidati grillini potranno essere anche non iscritti al movimento, ma anche, esponenti della società civile.
Apertura necessaria per dare spazio ad imorenditori e professionisti. L’ondata dei nomi famosi non si è fatta attendere; del resto, la politica strizza l’occhio ai vips da parecchi anni.
Le autocandidature sulla piattaforma del Movmento sono state migliaia: molti semplici cittadini iscritti al movimento che desiderano mettersi a disposizione per la causa grillina insieme a nomi noti.
Tra volti vecchi, i chi vorrebbe candidare il padre o altri familiar tra i nuovi candidati, si distinguono, come in tutti i partiti, i i suddetti vips, orovenienti da vari ambiti. Tra di essi il giornalista Gianluigi Paragone già sostenitore della Lega, ex direttore della Padania, vice direttore di tg2, conduttore de L’ultima parola e, nel stagione televisiva, de La Gabbia su La 7.
Dopo la sua uscita da La7, ha girato la penisola presentando il suo one man show riguardante il suo libro GangBank nel quale analizza gli intrecci che legano esponenti governativi alle banche d’affari. Una buona alternava candidarsi ora che non ha più La Gabbia, andrebbe rettamente nella fossa dei leoni!
Paragone non è l’unico giornalista candidato; a fargli compagnia c’è Emilio Carrelli giornalista di Sky e in precedenza del Tg2. Circola anche il nome della iena Dino Giarrusso e quello di Claudia Federica Petrella, attrice teatrale e gia’ attivista del movimento. E se dovesse servire un piglio da Comandate, Gregorio De Falco fa al caso nostro.
E’ l’ufficiale della Capitaneria di Porto che, la notte del tragico naufragio della Costa Concordia, ordinò al comandate Schettino di ritornare a bordo dopo aver abbandonato la nave prima dei passeggeri. Si parla della possibile candidata della Psicologa Maria Rita Parsi, la quale si è dichiarata disponile.
Se le autocandidature dei vips soni quasi tutte in via di definizione, quella di Vittorio Di Battista per la serie: di figlio in padre, è ancora avvolta nel mistero. Il padre di Alessandro Di Battista si definisce orgogliosamente fascista ed è salito agli onori della cronaca per una rissa sfiorata con il Generale Antonio Pappalardo fuori dalla Camera.
Ci sarebbe un piccolissimo problema: Vittorio Di Battista non vede molto di buon occhio Luigi Di Maio, avendolo attaccato più volte pubblicamente. Se si vuole avvicinare i giovani alla politica, garantendo quel cambio generazionale auspicato dai grillini, non è questo sicuramente il caso. Largo ai vecchi!
Il 4 marzo sapremo se questa novella armata Brancaleone, dallo studente, all’operaio, a giornalisti e parenti di, sarà in grado, se vincitore, di governare.